16 Giugno 2022

MotoGP Germania: un piccolo focus storico sul Sachsenring

Appuntamento al Sachsenring per il Mondiale MotoGP. Rivediamo le origini di questo storico tracciato tedesco.

motogp sachsenring

di Marc Seriau/paddock-gp

Molto spesso un circuito permanente è la conseguenza di gare su strada poi vietate a causa di incidenti mortali. Il Sachsenring non fa eccezione a questa regola…

Le origini

Tutto ebbe inizio il 26 maggio 1927. A Hohenstein–Ernstthal, vicino a Chemnitz in Sassonia, venne organizzata una gara motociclistica chiamata Badberg-Viereck-Rennen (“Gara sul quadrato di Badberg”). Il percorso rettangolare di circa 8,731 chilometri, nella stessa zona dell’attuale circuito, offriva un po’ di tutto. Rettilinei, curve veloci, passaggio tra case, tornanti stretti, il tutto in un paesaggio collinare e verdeggiante.

Il successo fu enorme con più di 140.000 spettatori e l’edizione del 1928 non fu meno popolare. La corsa però si rivelò presto eccezionalmente pericolosa, con non meno di 41 cadute per tutta la sua durata. Le autorità locali decisero così di vietare la competizione.

Le gare ripresero solo nel 1934, diventando il prestigioso Gran Premio del Campionato d’Europa FICM (predecessore dell’odierno Motomondiale) nel 1936. Purtroppo i pericoli erano ancora presenti e tre piloti persero la vita. Tra loro il campione europeo 1933 Gunnar Kalén ed il campione 1934 Pol Demeuter. Ma questa volta l’evento era diventato di rilevanza nazionale e non viene più proibito.

Nel 1937, in seguito alla chiusura del percorso Grillenburger Dreieck nella foresta di Tharandter, il tracciato stradale di Hohenstein-Ernstthal cambia il suo nome in Sachsenring. Lo scozzese Jimmie Guthrie, vincitore del Gran Premio nel 1935 e 1936, è vittima di un incidente fatale, ma l’evento riscuote sempre grande successo. Tre anni dopo, solo la guerra riuscirà a fermare le competizioni, tanto era l’entusiasmo di allora…

Dopo la guerra

Una volta tornata la pace in una regione ora sotto la tutela russa, le corse ripresero. Si riaccese l’entusiasmo popolare già nel 1949, ma l’edizione del 1950 tocca addirittura l’incredibile picco con 480.000 visitatori solo nella giornata di domenica! 

Foto: FIM/Maurice Büla

Il successo continua anche negli anni Sessanta. Gli spettatori rimasero sempre affascinati dalle esibizioni dei costruttori locali di Zschopau. Ovvero le MZ con motori a 2 tempi del mago Walter Kaaden e guidate, tra gli altri, da Ernst Degner fino al 1961. Prima che quest’ultimo passasse ad ovest della cortina di ferro, portando a Suzuki i segreti della tecnologia della Germania dell’Est…

Da questa data, il Gran Premio della Repubblica Democratica di Germania diventa una tappa mondiale e tutte le stelle delle competizioni motociclistiche iniziano a fare una visita annuale in Sassonia. Mike Hailwood, Giacomo Agostini, Dieter Braun, Angel Nieto… Ma non più Ernst Degner, osservato speciale della Stasi!

Ecco, nel 1963, l’invincibile armata Suzuki in 125 (che addirittura “rubò” i colori originali della MZ, il blu e l’argento). Andando da sinistra a destra, i piloti Hugh Anderson, Frank Perris e l’austriaco Bert Schneider. All’estrema destra, la MZ #143 di Laslo Szabo, poi dietro la #144 di Werner Musiol e la # 150 di Dieter Krumpholz.

Un altro pilota molto acclamato dal pubblico, il campione del mondo britannico della 125cc Bill Ivy, divenne un’altra tragica aggiunta alla lista dei morti nel 1969.

L’immenso successo popolare ha gradualmente generato modi piuttosto curiosi per riuscire a vedere le gare nonostante la folla…

L’addio al Mondiale

Negli anni ’70 le cose sono peggiorate: moto e piloti locali vengono gradualmente superati dai concorrenti del mondo occidentale. Nel 1971, il punto critico è stato raggiunto quando il tedesco occidentale Dieter Braun ha vinto la 250cc nel 1971. Per protestare contro le condizioni del paese, qualcuno ha spento gli altoparlanti che trasmettevano l’inno nazionale della DDR e la folla ha cominciato a cantare Deutschland über Alles!

Questo ovviamente non ha fatto piacere alle autorità comuniste della Germania dell’Est, che immediatamente eliminarono il “Großer Preis der DDR” dal Mondiale… Il GP, poi divenuto “Großer Preis des ADMV der DDR”, è diventato un evento solo per piloti degli Stati dell’Est fino al 1990, anno in cui si sono verificati tre incidenti mortali che hanno causato la chiusura del vecchio circuito.

Il ritorno

Dopo la riunificazione della Germania (3 ottobre 1990), bisognerà attendere altri sei anni prima che il nuovo circuito, disegnato sul sito del precedente, ospiti una gara internazionale. Servono poi altri due anni per il Gran Premio di Germania, di nuovo nel Mondiale e da allora sempre sull’attuale circuito del Sachsenring. Tracciato realizzato proprio nella zona del vecchio percorso, con un rettilineo ed un punto di partenza in comune. La “cascata” (la ‘Waterfall’, l’apprezzata curva 11) aggiunta successivamente è l’unica situata all’interno del precedente impianto.

Nel frattempo, il circuito in Sassonia è stato inaugurato nel 1995 assieme ad un centro di formazione per piloti dell’ADAC Sachsen. Il suo senso di marcia però è cambiato, così come la corsia dei box, passando sul lato opposto del rettilineo principale poi allungato nel 1998. Alcune curve infine sono state ‘ammorbidite’ per ottenere l’omologazione dalla FIM.

I lavori successivi

Ben 142.000 spettatori accoglieranno questa nuova formula. Sono seguite ulteriori modifiche nel 2000, quando è stata rimossa la chicane che portava al tratto originario del tracciato stradale. Le autorità del circuito non erano ancora del tutto soddisfatte e s’è lavorato ancora prima della stagione 2001. Hermann Tilke ha sviluppato un nuovo ultimo tratto, nonché il riallineamento del rettilineo principale, con nuovi box e un paddock creato all’interno del nuovo ciclo continuo.

I layout di Tilke includono un’impressioante discesa a destra verso la nuova sezione. Quella che si è guadagnata rapidamente il soprannome di “The Waterfall”. Queste modifiche portano alla chiusura completa del circuito, diventando un vero e proprio impianto permanente separato dalle strade. Per la cronaca, la vecchia torre di controllo del 1960 è stata rimossa durante la prima grande ristrutturazione del percorso nel 1997 per il Campionato del Mondo.

L’articolo originale su paddock-gp

Lascia un commento