9 Maggio 2020

MotoGP fuori dal lockdown: test, calendario e motori nel 2020

La stagione MotoGP 2020 inizia a delinearsi: previsto un test per il 18 luglio a Jerez, stabilito il numero dei motori a disposizione per ogni pilota.

MotoGP

Da alcuni giorni sui social si rivedono i piloti in sella alle moto, Carmelo Ezpeleta ha lanciato ufficiosamente la prima data del campionato MotoGP 2020. Dopo due mesi di lockdown e speranze che sembravano svanire, s’intravede il ritorno ad una pseudo normalità in attesa di un vaccino che metta fine all’incubo Coronavirus. E con il trascorrere dei giorni diventa più nitido il programma della Dorna.

TEST 2020

A cominciare dal giorno di test che quasi certamente anticiperà le prove libere. Previsto per mercoledì 15 luglio a Jerez, così da permettere ai piloti di riprendere confidenza coi loro prototipi dopo oltre quattro mesi di lontananza. Un test fortemente voluto anche da Valentino Rossi nei giorni scorsi. Via libera anche ai test privati dei singoli team. I team “vincitori” dovrebbero avere ancora 5 giornate di test, mentre Aprilia e KTM potrebbero beneficiare di un numero illimitato. Sarà comunque un lavoro con il contagocce viste le difficoltà a superare i confini nazionali. La casa austriaca sarebbe pronta a girare a Brno o al Sachsenring tra la fine di giugno e gli inizi di luglio.

CALENDARIO

Slitta di qualche settimana, invece, l’uscita del calendario che verrà ufficializzato nella prima metà di giugno. Carmelo Ezpeleta cercherà in tutti i modi di non incrociare le date MotoGP con quelle della Formula 1, ma l’obiettivo non è semplice con una finestra di tempo così ristretta. Si prevedono certamente 10 Gran Premi, 12 nella migliore ipotesi, 16 sarebbe un miracolo. Quest’ultima ipotesi dipenderà dagli organizzatori e dagli Stati extra europei. Difficilmente si terranno gare in Italia, la Spagna sarà il principale Paese ospitante con almeno 6 GP (ormai certi due a Jerez e due in Catalunya). Altamente probabile la tappa al Red Bull Ring, incerta quella in Repubblica Ceca.

I MOTORI

Si delinea anche il numero dei motori a disposizione per ogni pilota MotoGP. I team Honda, Yamaha, Ducati e Suzuki passano da sette a quattro motori. Aprilia e KTM (entrambi beneficiari delle concessioni), passano da nove a sei motori. Le case di Noale e Mattighofen ​​non hanno visto congelato lo sviluppo del motore, viceversa gli altri costruttori che non potranno evolvere i loro propulsori fino alla fine della stagione MotoGP 2021. Su questo punto non c’è stata intesa fra KTM e Aprilia, la prima intenzionata a congelare i motori come le squadre senza concessioni. Invece il team veneto ha preferito proseguire con lo sviluppo del suo nuovo V4 trattandosi di un progetto nato da pochi mesi. D’altronde agli austriaci hanno mal digerito il fatto che Aprilia (per via dell’accordo con Gresini) abbia ricevuto il contributo di 250mila euro al mese come i team privati.

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