20 Agosto 2021

MotoGP focus: 2002-2021, i piloti britannici non mancano (quasi) mai

L'attuale classe regina ha (quasi) sempre visto piloti britannici in azione. Da McWilliams a Crutchlow (ed a breve anche Dixon), rivediamoli tutti.

crutchlow dixon motogp

La prossima settimana il Mondiale MotoGP correrà a Silverstone, sede del 12° appuntamento della stagione 2021. Ci saranno ben due piloti di casa al via in classe regina: con il licenziamento di Viñales ecco la ‘promozione’ nel team factory Yamaha del tester Cal Crutchlow. Da sostituto per tre GP (la doppietta austriaca e la tappa in Gran Bretagna) a pilota a tempo pieno quindi fino a fine campionato. Ma in Petronas SRT, in attesa del ritorno del convalescente Morbidelli, troveremo Jake Dixon, in arrivo dalla Moto2 per questo evento casalingo. Sudditi di Sua Maestà che si confermano sempre presenti nell’attuale classe regina, con l’unica eccezione della stagione 2010. In vista della tappa in Gran Bretagna, rivediamoli tutti.

2002-2003

La MotoGP nasce ufficialmente nel 2002, in sostituzione della storica 500cc. Categoria nella quale i piloti del Regno Unito hanno portato a casa ben 17 titoli iridati (con Hailwood, Surtees, Read, Duke, Sheene e Graham), mentre nella top class attuale si è ancora a secco… Dal 2002 al 2004 troviamo a tempo pieno Jeremy McWilliams, classe ’64 di Belfast, nella prima stagione citata come unico rappresentante della Gran Bretagna. Migliori risultati la pole nel GP d’Australia 2002 ed il 6° posto nel GP di Francia 2003 con la Proton del team di Kenny Roberts. A referto anche la sua presenza a Brno nel 2005 come sostituto, ritirandosi però in gara. L’anno dopo si è infortunato prima della gara inaugurale, quindi la stagione non è nemmeno iniziata. Nel 2003 si aggiunge Chris Burns, classe ’80 di Newcastle upon Tyne, autore di svariati GP sia in questa che nella stagione successiva, senza però mai andare a punti.

2004, un’ottima annata

La stagione con il maggior numero di piloti MotoGP al via è stata senza dubbio quella del 2004. Presenti ancora McWilliams e Burns, ma ce ne sono stati parecchi altri in azione assieme a loro. Per esempio James Haydon, classe ’74 di Amersham, che ha disputato 3 GP da sostituto con un unico piazzamento a punti (12° in Qatar). C’è anche James Ellison, classe 1980 di Kendal: qualche gara nel 2004 come sostituto, per poi correre a tempo pieno nel biennio 2005-2006, ed infine nel 2012 nella ‘sottocategoria’ CRT. Proprio quest’ultima è stata la sua annata migliore con il 16° posto iridato. Passiamo poi a Neil Hodgson, classe ’73 di Burnley, alla sua unica stagione MotoGP (con Ducati) con un 8° posto in Giappone come miglior risultato. Infine c’è Shane Byrne, classe ’76 di Lambeth, autore di un biennio 2004-2005 più o meno completo con un 10° posto al Mugello come miglior piazzamento.

2005-2009

Il numero si abbassa l’anno dopo, anche se rimangono comunque tre piloti britannici in MotoGP: troviamo infatti Byrne, Ellison e McWilliams. Nel Mondiale 2006 si scende ancora, con il solo James Ellison al via in classe regina come rappresentante del Regno Unito: il miglior risultato stagionale è il 9° posto ottenuto in Catalunya. Jeremy McWilliams era in lista per la stagione 2007, ma appunto un infortunio prima della gara inaugurale ed il successivo addio del team l’hanno lasciato fuori dai giochi. Ma in quest’annata segnaliamo la presenza come pilota sostitutivo di Chaz Davies, classe ’87 di Knighton, che disputa 4 GP con Pramac Ducati senza però mai andare a punti ed anzi riportando un infortunio nell’ultimo evento. Nelle due annate successive c’è il solo James Toseland (Sheffield, classe 1980) come pilota della Gran Bretagna in MotoGP: per lui svariati sesti posti come migliori piazzamenti, è 11° iridato nel 2008.

La pausa 2010, poi il ritorno

Non c’è nessun pilota britannico al via nel 2010, nemmeno come sostituto o wild card. La sequenza riparte l’anno dopo con l’approdo nel Mondiale di Cal Crutchlow, che rimarrà in MotoGP a tempo pieno fino a fine 2020. Classe 1985 di Coventry, è nientemeno che il miglior pilota del Regno Unito nell’era moderna. Ricordiamo infatti le 3 vittorie, gli altri 16 podi e le quattro pole position a referto nei suoi anni in classe regina. Nel 2012 presente anche il già citato Ellison in CRT, mentre l’anno dopo sono tre i rappresentanti di Sua Maestà. Approda in classe regina anche Bradley Smith (Oxford, 1990), a tempo pieno fino al 2018, per poi correre come wild card/sostituto nelle due annate successive. I suoi migliori piazzamenti sono stati il 3° posto a Phillip Island 2014 ed il 2° posto a Misano 2015. Nel biennio 2013-2014 c’è anche Michael Laverty (Toomebridge, 1981), attivo nella categoria CRT/Open (quattro piazzamenti a punti), mentre nel 2015 disputa una gara MotoGP con Aprilia come sostituto, chiudendo 20°.

2014-2017

Nell’annata 2014 c’è di nuovo una crescita per quanto riguarda la presenza di piloti britannici. Abbiamo già citato Crutchlow, Smith e Laverty, ma ci sono anche altri due nomi. Nella classe Open troviamo Scott Redding (Quedgeley, 1993) con un doppio 7° posto come migliori risultati, ma il #45 sarà poi nella MotoGP vera e propria dall’anno dopo fino al 2018. Spicca per lui il podio conquistato nella tappa di Misano 2015. In quell’annata troviamo anche Leon Camier (Ashford, 1986), schierato come sostituto per quattro gare nella classe Open: va a punti solo a Brno, 15° al traguardo. Sono quattro i ragazzi britannici in MotoGP nel 2015, ovvero Crutchlow, Smith, Redding e Laverty (per una sola gara). Idem l’anno dopo con la presenza del pilota classe 1990 di Lincoln Alex Lowes, al posto di Smith per 3 GP (a punti una sola volta, salta l’ultimo per infortunio). Quartetto anche nel 2017 con l’esordio di Sam Lowes, con poche soddisfazioni: due soli piazzamenti a punti nella sua unica annata in classe regina.

2018-2021 

Cal Crutchlow, Bradley Smith e Scott Redding rimangono gli unici rappresentanti britannici in MotoGP nel 2018, mentre l’anno dopo ci sono solo i primi due, visto che il #45 migra nel British Superbike. Anzi, Smith è ora collaudatore Aprilia e disputa quattro wild card con la casa di Noale, lasciando il solo Crutchlow a tempo pieno. Discorso che si ripete anche nel Mondiale 2020: il #35 fa però fatica a causa di vari problemi fisici, il pilota di Oxford invece mette a referto 11 GP al posto di Iannone, fermato per il caso doping che l’ha coinvolto. Quest’anno invece la stagione era iniziata senza britannici al via, come nel 2010, ma la situazione è cambiata presto: riecco Cal Crutchlow al posto dell’infortunato Morbidelli, inizialmente per tre Gran Premi. Ora sappiamo invece che rimarrà in sella alla M1 fino a fine campionato. Promosso per la tappa a Silverstone Jake Dixon (Dover, 1996), che occuperà il posto di Morbidelli in Petronas SRT solo per la tappa britannica.

Foto: motogp.com

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1 commento

  1. FRA 1988 ha detto:

    Spiace per la storia del motociclismo Inglese ma questi ragazzi non sono minimamente paragonabili a Geoff Duke,Mike Haiwood,Phil Read e all’ultimo pilota di spessore come Barry Sheene. Danny Kent lasciava sperare dopo il campionato Moto3(2015) ma si è rivelato un fuoco di paglia. Spero che un campione rinasca anche in Inghilterra per la loro gloria passata.