23 Dicembre 2020

MotoGP Esclusiva, Guy Coulon: “Non è un addio a Tech3” (parte 2)

Guy Coulon parla della fine del suo lavoro come capomeccanico e del nuovo ruolo all'interno di Tech3. La seconda parte dell'intervista.

guy coulon motogp

Ripartiamo da dove ci eravamo fermati nella prima parte dell’intervista. Ricordando che Guy Coulon ha concluso la stagione 2020 con la tripletta pole position-giro veloce-vittoria a Portimão, seguito al primo successo in Austria. Dopo ben 50 anni in giro per i circuiti del Mondiale MotoGP, ha deciso di rallentare il passo alla fine di quest’intensa annata. Ecco cos’altro ha raccontato.

Grazie per queste prime spiegazioni che ci permettono di capire meglio lo sviluppo delle KTM. Moto più leggere e quindi migliori ovunque, regolazioni più facili e lavoro di squadra…

È in questo che abbiamo visto il grande vantaggio di avere le stesse quattro moto! Si lavora meglio e quant’è necessario, evitando così qualsiasi critica. Se guardiamo in Yamaha, ad un certo punto tutti volevano le moto del 2019, che non hanno voluto nel 2019 perché volevano quelle del 2018, ecc… Si dicono “Accidenti, Morbidelli sta andando più veloce di noi! È perché ha la moto 2019, non perché è migliore.” Questo non ha senso.

Ti ho già parlato della mia teoria del califfo e dei visir. Già nella prima corsa il califfo non c’era più, così i tre o quattro piccoli visir direttamente coinvolti si sono detti “Saremo noi i califfi al posto del califfo”. Il visir che mi ha sorpreso di più è stato Dovi: pensavo che avrebbe resistito bene, perché è un pilota solido. Invece è crollato come gli altri.

Francamente a KTM ad inizio stagione non interessava la presenza di Márquez o meno. Nella nostra mente è era un aspetto troppo lontano da noi, quindi tutti hanno continuato a lavorare tranquillamente come. I ragazzi Suzuki poi hanno chiuso la bocca a tutti i piloti. Non li hai mai sentiti dire “Ah, le gomme! Ah, le sospensioni!”. Nemmeno loro hanno pensato troppo e hanno continuato a lavorare in silenzio. Morale della favola: sono arrivati primo e terzo in campionato.”

A seguire c’è la Yamaha meno in vista, quella di Morbidelli, il terzo incomodo. Il pilota che diceva: “Ci sono tre Yamaha davanti a me, questo non mi riguarda” ma che finisce vice campione del mondo! E in Ducati, i due meno in vista, ovvero Zarco e Miller… Boom! Hanno chiuso la stagione come migliori piloti Ducati, quelli che hanno fatto il lavoro migliore.” 

Quindi ci sono molte lezioni da imparare da quest’anno. 

[Risata] Sì, è stato molto divertente! Ma era necessario concatenare le serie di gare consecutive. Penso che abbiamo fatto 11 gare in 14 settimane o qualcosa del genere. Per i piloti era necessario rimanere concentrati, ma anche per i team tecnici! Dovevi pensare solo a quello, senza perdere tempo a rispondere al cellulare. Ad esempio, tra Aragón-1 (non molto bene) ed Aragón-2, nello specifico lunedì e martedì, mi sono riguardato tutte le corse disputate dall’inizio dell’anno, con commento dei piloti, per comprendere al meglio tutti i problemi. Ho riscritto a mano le regolazioni di ogni manche e di ogni gara, scrivendo in una colonna in cosa eravamo andati peggio e cosa dovevamo cambiare per venerdì mattina. In un’altra colonna ho trascritto le regolazioni di partenza, che ho proposto a Sebastian Risse. E infatti, dopo una gara negativa in alcuni aspetti, ci siamo avvicinati molto all’idea di partenza. Il lavoro paga! 

Sappiamo che per una volta la MotoGP trascorrerà l’inverno a casa tua a Bormes-les-Mimosas. Che cosa dovresti fare a livello di manutenzione?

Per il momento monitoriamo regolarmente i richiami delle valvole pneumatiche per mantenerle nelle giuste condizioni. Le motociclette vengono svuotate dell’acqua di raffreddamento, ma conserviamo l’olio nei motori. 

Qual è il programma per queste moto? Stai aspettando istruzioni dalla fabbrica?

Stiamo aspettando di scoprire se invieranno tutto ciò di cui c’è bisogno per assemblare le moto per i test invernali, con un ingegnere o due. Di solito, infatti, le moto tornano in fabbrica e siamo noi che andiamo lì a rimontarle. Ma con la faccenda del Covid, hanno pensato che potesse essere difficile spostarsi in camion a gennaio. Se il traffico è limitato, sarà più facile portare i pezzi dall’officina e fare tutto ciò che serve tra noi. 

Mettiamo da parte le moto e parliamo di te. Hai avuto un ottimo anno, con due vittorie, e ancora più raro, sei persino salito sul podio, per la prima volta in carriera!

Hai visto? Sì, sono salito sul podio e ho bevuto anche il Prosecco con le bollicine.

Perché non eri mai stato sul podio, nemmeno nel 2000, quando Olivier Jacque è diventato campione del mondo?

Perché quella a Portimao è stata la mia ultima gara come ingegnere capo. Di solito non salivo perché, se il tuo pilota è sul podio, vuol dire che è andata bene e quindi non ha bisogno di te. Quando invece arriva 15° è meglio essere nei box, così puoi spiegargli i suoi problemi. In generale, visto che tutti vanno sul podio, ci deve essere qualcuno che sta lì a controllare che non ci sia qualcuno pronto a scappare con tutti i pezzi… [risata]

Il team Tech3 infatti ha ufficializzato che il prossimo anno non sarai più capomeccanico…

È stato deciso molto tempo fa. Anzi, precisamente tre anni fa, quando abbiamo firmato con KTM. All’epoca volevano sapere chi ci sarebbe stato e ho detto loro che avrei fatto le prime due stagioni. Così ho fatto, come previsto.

Perché questa decisione? Sentivi il bisogno di ‘rallentare’? 

Chiaramente. In questa posizione devi essere al 100% ogni giorno. Io farò qualcos’altro, ma non lascio Tech3: solamente non sarò più capomeccanico. Continuerò a occuparmi di quello che c’è da fare rimanendo lontano dai circuiti, a meno che non sia strettamente necessario. Ma c’è molto da fare tra una gara e l’altra, quindi mi prenderò cura di tutte queste cose, e specialmente nei weekend di gare, in modo che sia tutto a posto. Non sarà del tutto inutile avere qualcuno a disposizione ‘da casa’ per facilitare le operazioni. 

Il problema è semplice dato che sono uno dei due proprietari di Tech3 e farò comunque in modo che funzioni al meglio. Non ho intenzione di dire “Beh, sono finito come capomeccanico, quindi mi tolgo di mezzo”. Ho un altro lavoro, faccio sempre parte del meccanismo volto a mantenere il sistema in funzione. Quindi la mia idea è comunque quella di restare al lavoro fino al 2026, dato che quella è la data fino alla quale ci siamo impegnati.

Per passione, continuerai a seguire i progressi KTM in MotoGP e Moto3?

Assolutamente! Seguendo bene e più da lontano, cambia la prospettiva e e quindi c’è più tempo per pensare a tutto. 

Riassumendo quindi, il signor Coulon sarà comunque molto impegnato. 

Decisamente sì!

L’articolo originale su paddock-gp

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