20 Luglio 2020

MotoGP, emozioni “hard” a Jerez… e adesso si replica!

La MotoGP 2020 inizia subito con i fuochi d'artificio nella rovente Jerez: prima vittoria di Quartararo, il dolore di Marquez, il podio di Dovizioso.

MotoGP, Fabio Quartararo a Jerez

Dopo 245 giorni di stop la MotoGP è tornata a dare spettacolo a Jerez… E quante emozioni! Il calendario ‘coatto’ di 13 GP, per fare fronte ad una situazione sanitaria senza precedenti, è forse un ingrediente di assoluto spettacolo. Costringe a non sbagliare, a sua volta spinge a commettere errori irreversibili. Non ci sarà tempo per recuperare, poco spazio per le riflessioni, servirà tanto fiato nei polmoni per vivere questa stagione in apnea. Vincerà chi non cade, colui che sarà baciato dalla dea bendata, chi saprà correre sul filo di un rasoio molto affilato e tagliente. Nel primo round di Jerez abbiamo vissuto un concentrato di adrenalina sconsigliato ai deboli di cuore, nel prossimo week-end si replica. A quanto pare sarà una stagione a dir poco ‘hard’.

La vittoria di Quartararo

Dopo averla inseguita per una stagione 2019 intera Fabio Quartararo porta a casa la sua prima vittoria in MotoGP. Diventa l’ottavo pilota più giovane della storia (21 anni, 90 giorni) a vincere una gara in classe regina. È anche il primo francese a trionfare dopo 20 anni e 304 giorni da quando Regis Laconi ha vinto a Valencia nel 1999. A congratularsi con lui anche il connazionale Johann Zarco in un bel gesto di amicizia e patriottismo. L’ha sfiorata per due volte l’anno scorso, a Misano e al Buriram. Entrambe le volte è rimasto beffato da Marc Marquez. Stavolta finisce diversamente, si conferma l’astro nascente che qualcuno dubitava. E si erge ad uno dei maggiori favoriti per il titolo iridato.

Il dolore di Marquez

Ancora una volta ha mostrato di non avere rivali in gara. Dopo pochissimi giri sbaglia e finisce nella ghiaia, regalando l’ennesimo salvataggio sovrumano. Sprofonda in 16esima piazza, davanti a suo fratello Alex, ma in meno di 20 giri rimonta fino alla terza posizione, sta per conquistare la seconda ai danni di Vinales. Ma un terribile highside lo relega nel girone dei dannati. Verrà operato martedì, il rientro è legato ad un chiodo o una placca (e alla scelta dei medici). In entrambi i casi, soprattutto nel secondo, il sogno del nono titolo mondiale è ormai spirato. Nota a margine: mentre tutti soffrivano il consumo delle gomme e sembravano muoversi in una cristalliera, Marc ha guidato possente come un elefante, quasi avesse gomme aliene. Ma il vero extraterrestre è lui.

Il podio di Dovizioso

Da mesi si parla del rinnovo del vicecampione di MotoGP e della trattativa bloccata con Ducati. Il team emiliano ha scelto di aspettare metà agosto prima di risedersi al tavolo delle contrattazioni. Sperava in risultati poco soddisfacenti per mettere alle corde il suo cavallo di battaglia. Invece, ancora una volta Dovi dimostra di essere il pilota di punta, il vero matador della Rossa. Nonostante le difficoltà nel gestire la nuova soft, nonostante il layout di Jerez sia storicamente sfavorevole alla Desmosedici, sale sul podio. Miglior pilota Ducati al traguardo, nel finale cuoce a puntino il più giovane (ma già scritturato) Jack Miller. Ducati ha il tempo di riflettere.

Gli infortuni

A farsi male, ahimè, non è solo Marc Marquez. Cal Crutchlow ha riportato una frattura allo scafoide sinistro e verrà operato martedì. Se tutto andrà secondo i piani potrebbe tornare in pista già nel prossimo round. Poi c’è Alex Rins, caduto durante la Q2. Ha riportato una lesione multipla che potrebbe richiedere molto tempo per guarire. I medici hanno deciso di non intervenire chirurgicamente e optato per la magnetoterapia al fine di ridurre il gonfiore. La sua partecipazione al prossimo Gran Premio di MotoGP resta in forte dubbio.

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