4 Marzo 2022

MotoGP, Ducati contro tutti: “Cercano di cambiare il regolamento”

Paolo Ciabatti commenta la decisione della MSMA di bandire l'abbassatore anteriore. Nella stagione MotoGP 2022 Bagnaia e Miller adotteranno il motore provato nei test a Jerez.

MotoGP, Pecco Bagnaia

La prima sessione di prove libere MotoGP in Qatar non si apre con risultati entusiasmanti per il marchio Ducati. Nessuna Desmosedici GP nella top-10, il miglior ducatista è Jorge Martin in 12esima posizione seguito da Johann Zarco. Nella fasi finale delle FP1 Francesco Bagnaia ha rimediato una caduta proprio mentre stava cercando il suo primo giro veloce, ma ha perso l’anteriore dopo aver montato una gomma dura. Per la Casa di Borgo Panigale l’inizio del Mondiale è leggermente in salita: il nuovo abbassatore anteriore è finito nel mirino della MSMA, l’associazione dei costruttori, che ha ottenuto la messa al bando dal prossimo anno, sebbene manchi l’annuncio ufficiale della GP Commission.

Ducati contro tutti nel paddock MotoGP

Ancora una volta un dispositivo innovativo forgiato dalla Casa di Borgo Panigale finisce sotto la scure della concorrenza alquanto indispettita. Poco o nulla sarebbe cambiato se la decisione fosse toccata ai piloti, ma il dato di fatto è che Ducati non ha violato nessun regolamento. “Abbiamo sviluppato un sistema su cui abbiamo lavorato lo scorso anno all’interno del regolamento – sottolinea Paolo Ciabatti -. Dispiace vedere che la reazione degli altri costruttori, davanti all’ennesima innovazione Ducati, è quella di cercare di cambiare il regolamento per vietarlo. La richiesta dei costruttori, 5 contro 1, è di vietarlo dal 2023 e vedremo in GP Commission nei prossimi giorni. Ripeto, è l’ennesima innovazione Ducati che gli altri costruttori cercano di bloccare adducendo delle ragioni pretestuose“.

Il ‘ride height device‘ è un sistema che permette di abbassare il baricentro della Desmosedici GP in uscita di curva al fine di ottenere una migliore erogazione in uscita di curva. Il vantaggio si traduce in un decimo sul giro solo su determinati tracciati. Ma la concorrenza ha paventato un aumento dei costi che remerebbe contro le richieste della Dorna. Fatto sta che Ducati ha investito maggiormente su questo settore piuttosto che altri e verrà penalizzata ancora una volta. “In MotoGP si vanno a cercare i decimi di secondo. Questo sistema su alcuni circuiti va in quella direzione, forse un decimo su alcune piste, meno su altre. Si cercano i centesimi qua e là nel regolamento – conclude il d.s. Ciabatti -, ma vedremo cosa succede“.

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I “nuovi” motori Ducati di Bagnaia e Miller

Nella prima sessione di prove libere MotoGP a Doha Pecco Bagnaia ha riportato una caduta, fortunatamente senza conseguenze. “Aveva cominciato a spingere, la gomma dura davanti non era quello che serviva in quel momento ed ha perso l’anteriore – spiega Davide Tardozzi -. E’ il primo giro in cui spingeva per davvero, evidentemente non aveva il grip ad ingresso curva e in frenata che voleva. Honda e Suzuki sono forti, ma metto anche Ducati. Dobbiamo ragionare meglio sulla hard all’anteriore“.

Nel giovedì del Qatar i costruttori hanno omologato le nuove specifiche di motore che verranno usate nella stagione MotoGP 2022. Ad eccezione del marchio Aprilia che, in virtù delle concessioni, potrà proseguire sullo sviluppo del propulsore della RS-GP. Pecco Bagnaia e Jack Miller hanno scelto di adottare il motore provato a Jerez nello scorso novembre, piuttosto che quello testato a Sepang e Mandalika. L’ultimissima versione sarà montata sulle Rosse di Luca Marini, Jorge Martin e Johann Zarco. Invece Enea Bastianini, Marco Bezzecchi e Fabio Di Giannantonio impiegheranno il V4 2021.

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