11 Maggio 2022

MotoGP, Dovizioso: “La differenza con Quartararo non è così grande”

Andrea Dovizioso e Fabio Quartararo vicini ma ancora distanti: la Yamaha M1 va guidata in un modo che solo il francese sa fare.

MotoGP, Andrea Dovizioso

Le Mans potrebbe essere la tappa MotoGP che decide i destini futuri di molti piloti, fra questi c’è sicuramente Andrea Dovizioso. Yamaha e Razlan Razali stanno pianificando il loro futuro insieme, Lin Jarvis vuole arrivare al rinnovo con la sua squadra satellite e apportare sicuramente qualche modifica alla formazione. Anche Darryn Binder è in difficoltà con la M1, sebbene abbia l’alibi del rookie e una moto 2021.

Dovizioso e il confronto con Quartararo

Il punto di riferimento del marchio resta Fabio Quartararo, capace di mostrare il vero potenziale della Yamaha. “Non c’è dubbio che Fabio guida un Mondiale intelligente e sfrutta ogni situazione – ammette Dovizioso -. Lui e la sua squadra stanno bene“. La mancanza di grip al posteriore, accusata dal 36enne forlivese, sembra non essere un problema per il campione francese. Un po’ come avvenuto negli anni precedenti in casa Honda, con Marc Marquez capace di coprire le lacune tecniche con il suo talentuoso stile di guida. “Come ho spiegato più volte, Fabio ci riesce perché guida in un certo modo, sfruttando al massimo gli aspetti positivi. Riesce a fare in modo che gli aspetti negativi non siano così importanti“.

La Yamaha va guidata in quel modo, altrimenti si finisce col prendere decini di secondi dal vincitore. Inoltre le qualifiche sono una fase vitale per la YZR-M1: la pressione della gomma anteriore s’innalza quando è costretta all’inseguimento e si creano scompensi che sul passo gara si pagano a caro prezzo. “Secondo me la differenza di velocità tra me e Fabio o tra Morbidelli e Fabio non è così grande. È solo che la natura della moto ti costringe a fare certe cose. Ma se non ci riesci il gap sarà enorme“.

Fabio ‘conquistadores’ della MotoGP

Quartararo ha sempre guidato perfettamente questa moto sin dall’esordio in MotoGP: 7 podi, 5 pole position e 5° posto finale nella stagione 2019. Dal primo Gran Premio ha lasciato intendere che sulla M1 avrebbe conquistato traguardi importanti. “E’ veloce perché dal momento in cui è salito su questa moto l’ha guidata nel modo giusto, proprio come deve essere guidata la Yamaha di oggi. Penso che la moto non è molto cambiata negli ultimi anni. Da quando è arrivato in Yamaha, le caratteristiche sono sempre state le stesse”. E dopo aver vinto il Mondiale 2021 è ancora in testa alla classifica iridata. “Ci sono ragioni tecniche per cui la Yamaha è andata in questa direzione… Pochissimi piloti con queste qualità possono essere forti – ha concluso Andrea Dovizioso – e Fabio lo fa molto bene“.

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