7 Ottobre 2022

MotoGP, dott. Charte angelo del paddock: “Sul luogo dell’incidente in 35″”

La Clinica Mobile lascia il paddock della MotoGP a fine stagione 2022. Il servizio sanitario in pista sarà nelle mani del dott. Angel Charte.

MotoGP, Angel Charte

La Dorna ha deciso di non estendere la collaborazione con la Clinica Mobile dalla stagione MotoGP 2023. Un’istituzione storica del paddock lascerà ogni ambito dell’aspetto sanitario dei piloti al gruppo spagnolo Quirónsalud (già partner di Dorna), diretto dal dott. Angel Charte, responsabile medico del Motomondiale e del servizio di Medicina Interna presso l’Ospedale Dexeus del Gruppo Quirón a Barcellona.

Ha cominciato a collaborare con i vertici della MotoGP dopo la morte di Marco Simoncelli nel 2011. Inizialmente ha rifiutato il progetto avanzatogli, poi ha dettato la sua linea per dire sì: “Non si trattava di mettere il pilota in barella. Ma dargli opzioni di vita e l’unico modo per riuscirci era ed è lavorare a bordo della pista. Questa è la mia visione, il mio ruolo e la mia missione qui“.

Il pronto intervento della MotoGP

Nel Motomondiale la palla passa al dott. Charte che, in un’intervista e ‘El Mundo’, parla della sua missione in pista. “Ho intrapreso questo progetto sei anni fa. In ogni circuito ho un team selezionato con cui lavoro molto bene. Uno dei grandi progressi di questo progetto sono le auto con apparecchiature di intervento immediato (UVI), che sono posizionate strategicamente in modo che in caso di incidente possiamo raggiungere l’area dell’incidente in massimo 30 o 35 secondi“.

A bordo di questi veicoli ci sono un pilota addestrato alla guida, professionisti della medicina d’urgenza, un intensivista e personale infermieristico esperto in politraumi gravi. “In caso di incidente usciamo, stabilizziamo le funzioni respiratorie ed emodinamiche, valutiamo le lesioni traumatiche e neurologiche. In breve, stabilizziamo e rimandiamo il paziente all’ospedale di riferimento della zona. La mia missione è far uscire vivi i piloti e lo faccio sempre“, ha sottolineato il dott. Angel Charte. Poi la vita dei piloti è nella mani del destino, nulla si è potuto con Luis Salom nel 2016 e con Jason Dupasquier nel 2021. “Questo sport ti dà tanta gioia, ma anche tanta angoscia, a volte impotenza e tristezza“.

L’ospedale mobile nel paddock mondiale

Un angelo custode per i piloti MotoGP che offre una vasta serie di servizi all’interno degli autodromi di tutto il mondo. “Il nostro sistema sanitario si divide in tre parti. L’assistenza immediata a bordo pista con mezzi medicalizzati, il servizio riabilitativo tramite la clinica mobile e un centro medico in ogni circuito che si coordina con noi per eseguire radiografie, ecografie, elettrocardiogrammi o quant’altro abbiamo bisogno in ogni momento. Indipendentemente dalle situazioni di emergenza, i piloti sono umani e hanno anche gastroenteriti, raffreddori, tutta una serie di malattie comuni“. Gli infortuni più comuni sono le abrasioni, le fratture agli arti, traumi, ma la preparazione di questi atleti consente di recuperare più velocemente del solito.

Il dott. Angel Charte dalla prossima stagione sarà il punto di riferimento sanitario all’interno del paddock, con una struttura all’avanguardia e ben collaudata. La struttura è dotata di tecnologie di ultima generazione, collabora con un’azienda oftalmologica di Napoli per studiare “la capacità di ritenzione visiva dei piloti durante tutto l’anno. Quando entrano in gara, la tensione aumenta e abbiamo osservato in alcune occasioni che il grado di capacità di fissazione oculare diminuisce. Ci stiamo lavorando per migliorare questa secchezza che si verifica a causa della tensione“. Un altro studio prevede il controllo delle “tachicardie dei piloti, affinché non vadano oltre la norma e non superino 140-120“.

Aprilia al fianco della Clinica Mobile

La Casa di Noale è intervenuta a sostegno della Clinica Mobile, ma forse la presa di posizione è rimasta isolata e poco incisiva. “La Clinica Mobile è un esempio italiano di eccellenza di cui siamo orgogliosi e di cui siamo molto grati – recita una nota Aprilia sui social -. Dal 1977 abbiamo sempre potuto contare sulla loro professionalità e umanità, per la sicurezza e la salute dei piloti. La notizia della probabile partenza dell’attuale struttura ci lascia increduli e ci rende molto tristi. Speriamo che la decisione possa essere riconsiderata“. Non ci sarà nessun dietrofront da parte di Carmelo Ezpeleta, intenzionato a procedere in questa fase di innovazione che il paddock della MotoGP sta vivendo a 360 gradi. I preziosi aiuti della Clinica Mobile, diretta dal dott. Michele Zasa, continueranno a rivelarsi utili nel Mondiale SBK.

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