17 Aprile 2022

MotoGP, Domenicali: “La Ducati di Valentino Rossi era pensata per Stoner”

Claudio Domenicati ricorda il biennio MotoGP di Valentino Rossi in Ducati e guarda con fiducia alla Desmosedici GP22.

MotoGP, Claudio Domenicali

La stagione MotoGP per Ducati non è iniziata come preventivato in base ai risultati del finale di campionato 2022. Alla vigilia Pecco Bagnaia era il candidato numero 1, la Desmosedici GP la moto da battere. Dopo quattro Gran Premi il vicecampione è 12° in classifica a 38 lunghezze dalla vetta, mentre la GP22 sembra avere qualche problema di gioventù. Al comando c’è invece la versione dell’anno scorso, in sella Enea Bastianini, che in questa prima fase si è messo tutti alle spalle con due vittorie strepitose, l’ultima nel GP di Austin.

Ducati eredita gli oneri di Valentino Rossi

Non si possono dormire sonni tranquilli in casa Ducati. I piloti ufficiali hanno più problemi del previsto, il nuovo dispositivo di regolazione dell’altezza all’anteriore è stato bandito per il 2023. E ci sono ancora dei nodi di mercato da sciogliere. L’a.d. Claudio Domenicali sa che il marchio emiliano è al centro dell’attenzione dei tifosi italiani ora che Valentino Rossi ha lasciato la MotoGP per dedicarsi alle quattro ruote. Tocca a Ducati tenere alto l’orgoglio del motociclismo tricolore nel mondo. Un’eredità non facile da gestire, difficile essere all’altezza del nove volte campione: “Credo che Valentino sia insostituibile, è una persona unica che ha incarnato un connubio di talento, determinazione, risultati e simpatia. Oltre a un’incredibile longevità. D’altra parte, però, il nostro marchio ha una sua storia, è molto solido e un marchio in cui gli italiani si identificano. E non parlo solo di sport ma anche di tecnologia. È un po’ come la Ferrari in Formula 1“, ha dichiarato a Motorcycles News.

In passato Valentino Rossi ha provato a portare il marchio Ducati sul tetto della MotoGP senza però riuscirci e, dopo un biennio da archiviare, ha preferito ritornare in Yamaha. Ma i tempi non erano maturi per l’impresa iridata: “La Ducati di oggi è molto diversa da quella che ha guidato per due anni, credo sarebbe stato competitivo con la moto 2021. Non ci pentiamo di aver corso insieme, eravamo in un momento in cui non eravamo fatti l’uno per una altro. Era una molto sviluppata per Casey Stoner ed è stato molto difficile per un pilota abituato a un comportamento più equilibrato“.

Il nuovo prototipo MotoGP

Negli ultimi anni il brand di Borgo Panigale sta facendo scuola a livello tecnologico e soprattutto sull’aerodinamica. Le Rosse sono i primi prototipi ad aver montato le ali su un prototipo MotoGP e su una moto di serie, presto imitate anche dai rivali. Un laboratorio altamente specializzato di tecnologia che a volte può anche causare qualche problema, come accaduto con Pecco Bagnaia a Losail, quando si è sentito un collaudatore prima che pilota. “Spesso hai bisogno di una fase di adattamento, ma se scarti subito qualcosa di nuovo potresti scartare qualcosa di buono perché non ci sei abituato. Prima ci costava di più perché alcuni piloti avevano dei pregiudizi. Serve invece la volontà di perseverare e sperimentare. Oggi c’è una magica alchimia di piloti veloci che si fidano degli ingegneri. E gli ingegneri ascoltano quello che gli viene detto – ha concluso Domenicali -. Sono finiti i giorni in cui i conducenti lanciavano i caschi contro il muro mentre entravano ai box“.

Lascia un commento