15 Agosto 2019

MotoGP, Davide Barana: “Ducati lavora sul telaio, ma serve tempo”

Davide Barana, direttore tecnico Ducati, spiega quanto sia difficile lavorare sul telaio per migliorare la percorrenza a centro curva della Desmosedici GP.

Davide Barana

Il “fattore campo” ha giocato un ruolo fondamentale nella vittoria Ducati in Austria, l’istinto killer di Andrea Dovizioso all’ultima curva ha fatto il resto. Mettici anche il calo delle temperature dell’asfalto dal sabato alla domenica (da 48 a 32 gradi) e l’azzeccata scelta della media al posteriore. Ma vincere contro Marquez non sarà sempre facile fino a quando i tecnici di Borgo Panigale non troveranno una soluzione per migliorare la percorrenza a centro curva.

Le curve lunghe restano la grande pecca della Desmosedici GP; l’accelerazione, la stabilità in frenata e la velocità in quinta e sesta marcia il pezzo forte. Per battere il binomio Honda-Marc serve una moto quasi perfetta e su questo si sta lavorando. Il direttore tecnico Davide Barana parla di un “lungo processo” che richiede molti “tentativi ed errori“. L’anatema lanciato da Andrea Dovizioso dopo il Sachsenring riecheggia ancora all’interno del box Ducati, probabilmente causando qualche mugugno anche a Gigi Dall’Igna.

DUCATI AL LAVORO SUL TELAIO… E NON SOLO

Barana sa che le prestazioni in curva sono l’area in cui c’è più margine di miglioramento, ma non esclude interventi su altri settori della moto. “Non dobbiamo dimenticare di continuare a migliorare le aree che sono i nostri punti di forza, perché se ti concentri su una sola area rischi di perdere il vantaggio che hai nelle altre“. Una risposta indiretta al pilota forlivese, pur consapevole che occorre rimediare al principale handicap della Desmosedici. “Migliorare le prestazioni in curva è un processo piuttosto lungo. Ci vuole molto tempo – ha proseguito l’ingegnere in un’intervista ad Autosport – perché devi provare per dimostrare che è davvero efficace e fare il passo successivo. Questo è il motivo, perché ci vuole un pò di tempo per raggiungere determinati livelli“.

A rendere la sfida con Honda ancora più difficile è l’aver perso uno dei punti forti, il motore più potente della MotoGP. I rivali giapponesi sono riusciti ad eguagliare il team emiliano in un settore dove tradizionalmente ha più esperienza. “Probabilmente per noi è molto più semplice sviluppare il motore che sviluppare il telaio, questo forse è vero. Ma lo sforzo che abbiamo speso per lo sviluppo del telaio – ha concluso Davide Barana – è il massimo che possiamo fare“.

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