14 Giugno 2020

MotoGP, Dani Pedrosa e quel sogno mai realizzato

Dani Pedrosa ha trascorso 13 anni in MotoGP con la Honda e conquistato 31 vittorie. La curiosità di provare una Yamaha resta un sogno mai realizzato.

MotoGP, Dani Pedrosa

Nella storia della MotoGP pochi piloti possono vantare 31 vittorie in carriera. Tra questi Dani Pedrosa, 13 stagioni con Honda in Top Class, sempre fedele al marchio nipponico sin dall’esordio nella classe 125 nel 2001. 158 cm di altezza per un peso di poco superiore ai 50 kg, un fisico minuto che avrebbe messo fuori gioco chiunque, ma non il talento di Sabadell, per tre volte vicinissimo al titolo iridato.

Dopo aver detto addio alle corse ha abbracciato il progetto KTM nei panni del collaudatore e, a distanza di anni, ricorda le difficoltà attraversate in MotoGP. “I miei limiti di altezza e peso ho cercato di colmarmi con l’esercizio fisico“, racconta in un colloquio con Sebastian Porto. “Il problema più grande è soprattutto con il set-up della moto. Essendo più piccolo devi avvicinare il manubrio, i poggiapiedi vanno più in alto. Le ruote sono un po’ più lontane dal corpo e in alcune situazioni, come in caso di pioggia o mancanza di grip, non puoi fare peso sulla ruota. Un pilota più alto si trova contemporaneamente sopra la ruota anteriore e la ruota posteriore… Ho provato a gestire nel miglior modo possibile“.

AMICI E RIVALI DI DANIEL

Dani Pedrosa ha avuto compagni di squadra di alto calibro durante i suoi 13 anni in MotoGP. Fra tutti ricorda Nicky Hayden “una personalità molto forte mentalmente, sapeva che forse non stava andando veloce come me. Ma allo stesso tempo stava combattendo perché ciò non accadesse… Non si è mai arreso“. E su Casey Stoner: “Eravamo entrambi abbastanza freddi, ognuno rispettava l’altro. Dialogavamo come compagni di team, però ognuno voleva battere l’altro“.

Sono in molti a chiedersi se non abbia mai avuto la tentazione di cambiare marchio. “All’epoca c’erano due marchi che andavano forte: Honda e Yamaha, mentre ora ci sono anche Suzuki, Ducati, KTM sta crescendo. Mi sarebbe piaciuto sapere come fosse una Yamaha. I miei rivali erano Valentino e Jorge. In molte occasioni, quando alla Honda chiedevano cosa cambiare alla moto i piloti si lamentavano sempre dicendo “Yamaha fa questo o quello”. Sarebbe stato curioso sapere come andasse quella moto“.

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