18 Ottobre 2017

MotoGP: Così parlò “Pigiamino”, l’ingegnere di pista di Andrea Dovizioso

L'ingegnere Alberto Giribuola, 34 anni, è una pedina fondamentale nello staff del ducatista che si sta giocando la MotoGP. E racconta che....

Non solo moto e talento del pilota. Le cinque vittorie di Andrea Dovizioso sono arrivate grazie anche alla bravura dei tecnici Ducati. Decisivo l’apporto di Alberto Giribuola, il tecnico di pista del pilota italiano che si sta giocando la MotoGP 2017. Nella foto festeggiato sul podio il trionfo nel GP Catalunya, il giugno scorso. Paolo Ianieri, inviato de La Gazzetta dello Sport, lo ha intervistato. Ecco uno stralcio dell’articolo.

PIGIAMINO – Sulla carta di identità è Alberto Giribuola, 34 anni di Torino, ingegnere laureato al Politecnico ed entrato in Ducati a fine 2008 fresco di diploma. “Il nome me lo affibbiò Piero Cagni, meccanico storico di Ducati, che lavorava con Casey. Ero così giovane che alla fine del primo giorno mi disse “stasera metti il pigiamino e vai a nanna presto”. E da allora mi porto dietro questo soprannome”

FIDUCIA Tre anni più anziano di Dovizioso, i due lavorano assieme dall’inizio del 2016 e sin dal principio l’alchimia è stata totale. “Abbiamo instaurato subito un rapporto di fiducia e, parlando, gli ho fatto capire che nel team c’è chi può avere anche idee diverse e contrastanti dalle tue, ma che ascoltandosi e confrontandosi si può tirare fuori il meglio da ognuno” racconta l’ingegnere di pista. “Gli ho chiesto di fidarsi di più e lui lo ha fatto. L’Andrea che vediamo oggi è una persona molto rilassata che vive la vita del box in modo tranquillo. C’erano momenti nei quali si agitava tanto, anche involontariamente, e di conseguenza la tensione nel team saliva. Abbiamo lavorato su quello, anche sorridere e fare battute aiuta a fare un risultato in gara”.

CONSIGLI – Lottare con un mostro come Marquez e batterlo al suo stesso gioco non è qualcosa che capita di vedere spesso, eppure a Dovizioso quest’anno è già riuscito in Austria e in Giappone. Anche quando durante le prove lo spagnolo sembrava imbattibile, Dovi non ha mai perso la tranquillità. “La tensione c’è, ma non per il titolo. Prima della gara in Giappone, Andrea era nervoso perché la Michelin aveva imposto il cambio dalla gomma soffice alla media anteriore. Anche se sosteneva di essere tranquillo, ho visto che era un po’ agitato, gli ho detto di non preoccuparsi, che sarebbe andato forte lo stesso e lui mi ha ascoltato. E poi, come sempre, sulla griglia gli ho dato l’ultimo consiglio. Domenica è stato: “Oggi frena il più forte possibile, solo così lo possiamo battere”. Negli ultimi due giri Marquez aveva un piccolo vantaggio, ma Andrea non ha mollato e si è ricordato quelle parole alla staccata della curva 11. Direi che gli è venuta bene”. 

SORPASSO – “Era un film che aveva già visto nella sua testa” continua Pigiamino.  “Come in Austria, Andrea aveva preventivato la manovra di Marc e ha preparato tutto per replicare. Io credo che, quanto a gestione di gara, forse soltanto Valentino del periodo d’oro sapeva imporsi come adesso sta facendo Andrea. Se fino a due anni fa il film mentale lo condizionava, adesso invece è qualcosa di propositivo”.

PENSIERI – Con Marquez sarà una sfida che si spera possa durare fino all’ultimo giro dell’ultima gara, a Valencia. “Marc è molto sicuro di sé, si diverte a battagliare e non si fa impressionare. Ma, da adesso in poi, quando leggerà il nome Dovi sulla tabella sa che ci sarà qualche possibilità in più di essere fregato. Secondo me, da qui alla fine potremo vedere due tipi di Marquez: o proverà il tutto per tutto per staccare Andrea, prendendosi però parecchi rischi, o cercherà di gestire le gare. Lui per primo sa che uno zero equivarrebbe a regalare il campionato e, chissà, magari deciderà di andare un po’ più piano“.

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