16 Febbraio 2021

MotoGP, come sarà la Yamaha M1 2021: un telaio filo-Morbidelli

La Yamaha M1 affronterà la stagione MotoGP 2021 con molte novità. Attenzione puntata sul telaio che si avvicinerà a quello usato da Franco Morbidelli.

MotoGP, Yamaha M1 2021

Per vedere all’opera la nuova Yamaha YZR-M1 dovremo attendere il primo test MotoGP ufficiale in Qatar. Prima di allora la casa di Iwata non ha in programma alcun test privato con Cal Crutchlow, che parteciperà allo shakedown del 5 marzo a Losail. Il regolamento impone il congelamento dell’unità motore, ma non dei sistemi annessi (accensione, scarico, impianto di iniezione). Su questi e su altre aree è focalizzata l’attenzione degli ingegneri giapponesi.

Nella scorsa stagione MotoGP le valvole dei motori hanno causato molti grattacapi, quest’anno il problema sarà azzerato. “Le valvole dei motori che omologheremo quest’anno sono quelle buone“, assicura Lin Jarvis. Verranno montate quelle senza difetti di fabbricazione. “Saremo più bravi a mantenere l’affidabilità. Sul tema della potenza e della performance sappiamo che con i motori congelati avremo ancora un handicap“. La velocità massima non migliorerà di molto, ma sarà così per tutte le case della Top Class. Viceversa, si focalizzerà l’attenzione su accelerazione e frenata.

L’attenzione sul telaio a trave

Nel 2020 Yamaha ha vinto ben sette GP, la metà delle gare in calendario, una sola per il team factory. A dimostrazione che lo stile di guida conta e non poco. Più che la potenza conterà la costanza. “Abbiamo faticato ad adattare la nostra moto ai circuiti con poco grip“, ricorda Maio Meregalli. “Introdurremo una nuova aerodinamica e lavoreremo su forcellone e telaio. Speriamo di portare anche un nuovo scarico“. Gran parte del lavoro nella pausa invernale è stato rivolto al telaio, confrontando i dati di Franco Morbidelli con i dati dei piloti “full spec”. La tendenza sarà quella di avvicinarsi al telaio a doppia trave in alluminio usato dall’italobrasiliano.

Il capo del progetto Yamaha, Sumi-san, conferma lo studio intorno al telaio in occasione della presentazione. Ma la parte restante del lavoro dovrà tenersi all’interno del box, dallo staff tecnico che dovrà reagire in tempi celeri alle condizioni meteo e dell’asfalto. Non serve una moto più veloce per vincere il titolo MotoGP, ma meno alti e bassi nelle prestazioni. Maverick Vinales e Fabio Quartararo hanno dimostrato una certa fragilità psicologica quando il week-end non procedeva secondo le previsioni. Partenze sbagliate, scelta dubbia delle mescole, adattamento alla moto con serbatoio pieno, riscaldamento-surriscaldamento delle gomme: su questo influirà il pilota. “Stiamo lavorando per trovare soluzioni per una migliore adattabilità della moto ai diversi tipi di circuito e alle diverse condizioni. Pensiamo che questo possa essere ottenuto modificando l’hardware della moto – conclude Sumi-san -. Ci aspettiamo miglioramenti nell’interazione tra la moto e il pilota“.

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