5 Dicembre 2020

MotoGP, chi spende di più? La classifica dei sei costruttori

I sei costruttori impegnati in MotoGP ogni anno investono fior di quattrini. Honda spende 70-80 milioni, Aprilia fanalino di coda.

MotoGP 2020

Sei costruttori impegnati in MotoGP, ognuno con budget diversi che non sempre portano ai risultati sperati. L’imprevedibilità dei calcoli è una parte saliente di ogni sport e anche all’interno del paddock i soldi non sempre fanno la fortuna dei team. Chi spende di più nella classe regina? Snoccioliamo qualche numero approssimativo seguendo come fonte la ‘Gazzetta dello Sport’.

Honda “Paperone” della classe regina

La casa che investe più denaro è sicuramente la Honda, vincitrice di sei titoli mondiali negli ultimi otto anni. Ogni anno investe 70-80 milioni di euro nello sviluppo della RC213V, ma è bastata l’assenza di Marc Marquez a far crollare il castello di cristallo messo in piedi dal 2013 ad oggi. L’errore del team nipponico sta nell’aver puntato su un unico pilota, adesso alle prese con un infortunio più lungo del previsto, tanto che la sua presenza è in dubbio anche per la prossima stagione MotoGP. Basterà l’arrivo di Pol Espargarò a invertire la rotta?

Yamaha spende ma non si evolve

Al secondo posto di questa speciale classifica di investimenti troviamo Yamaha con una somma che si aggira sui 60 milioni di euro. Qualcosa è andato storto durante lo scorso inverno, affidando la realizzazione delle valvole ad un secondo produttore esterno. Dopo l’ultimo titolo MotoGP nel 2015, a firma di Jorge Lorenzo, la YZR-M1 sembra abbia subito un’involuzione, pagando il prezzo dell’ingresso della centralina unica. Ma soprattutto di una mancata capacità organizzativa tra il nucleo giapponese e lo staff europeo. Incapaci di risolvere gli annosi problemi di grip al posteriore, il prototipo dell’anno precedente sembra sempre migliore dell’ultima versione…

KTM forza in ascesa

Sul terzo gradino del podio troviamo KTM. L’azienda di Mattighofen ha esordito nella massima serie del Motomondiale nel 2017, dopo alcuni test effettuati l’anno prima. Grazie al supporto del main sponsor Red Bull mette sul tavolo 50 milioni di euro e i risultati iniziano a vedersi. Con la saggia scelta di puntare su Dani Pedrosa in veste di collaudatore, la RC16 ha incassato tre vittorie e cinque podi, tanto da diventare una sella molto ambita anche dai big. Dal prossimo anno potrà contare su un pilota di esperienza come Danilo Petrucci, ma non si esclude che in futuro possa pontare su nomi ancora più prestigiosi.

Ducati rincorre un sogno

Fuori dal podio immaginario degli investitori abbiamo la Ducati, con una cifra di poco inferiore a quella stanziata da KTM. Con l’arrivo di Gigi Dall’Igna il team emiliano ha messo a segno un’evoluzione tecnica senza precedenti nella storia del marchio. Ma l’introduzione della nuova carcassa Michelin ha infranto l’ascesa della Desmosedici, costringendo gli ingegneri di Borgo Panigale a lavorare sul bilanciamento della moto e altre aree. Dalla stagione MotoGP 2021 cambia filosofia puntando sui giovani e riducendo drasticamente il tetto ingaggi.

Il miracolo Suzuki

Penultimo posto per il team iridato Suzuki con un budget che si aggira sui 35 milioni di euro a stagione. Il più grande investimento di Hamamatsu è nell’aver puntato su un gruppo di lavoro affiatato e affamato, oltre che su due giovani piloti spagnoli molto motivati. A distanza di 20 anni dall’ultimo titolo mondiale, Joan Mir ha compiuto una grande impresa, sfruttando il massimo potenziale della GSX-RR, capace di evolversi a piccoli passi, senza mai perdere i punti di forza. Non è certo la moto più veloce in termini di potenza assoluta, ma in percorrenza di curva ha saputo davvero fare la differenza. Davide Brivio ha davvero fatto un miracolo!

Aprilia il costruttore più piccolo

Fanalino di coda è Aprilia con 15-20 milioni di euro a stagione. Nel 2021 continuerà a puntare su Aleix Espargarò dopo il fallito assalto ad Andrea Dovizioso e altri giovani piloti. La seconda sella se la giocheranno Loreno Savadori e Bradley Smith, con il “perdente” che vestirà il ruolo di tester. La casa di Noale potrà contare ancora su un numero di test illimitato, al contrario di KTM. Il lavoro di Massimo Rivola fa intravedere i primi frutti, ma servirà ancora del tempo per vedere una RS-GP lottare per il podio.

Foto: Getty Images

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2 commenti

  1. fzanellat_12215005 ha detto:

    Il paradosso della Motogp: spendono fior di quattrini per mettere in pista grandi moto e tutto(o quasi) dipende
    dagli pneumatici.
    Quest’anno è stato evidente che hanno messo in difficoltà Ducati e Honda.
    Yamaha pur con alti e bassi ha vinto 7 gp e Suzuki si è difesa alla grande con 3 vittorie e oltre 10 podi.
    Ktm ha le risorse per diventare una contender seria alle squadre big della Motogp.