8 Febbraio 2020

MotoGP, Cal Crutchlow “british” su Andrea Iannone

Cal Crutchlow da tempo ha invocato controlli antidoping più severi in MotoGP. Sul caso Andrea Iannone prevale la linea del 'no comment', non senza ironia.

MotoGP, Cal Crutchlow

Cal Crutchlow nel 2018 lanciò l’allarme doping in MotoGP: “C’è chi ne fa uso per perdere peso“. In uno sport dove i muscoli servono a poco, a fare la differenza è il peso. Il britannico del team LCR parlava di sospetti diuretici impiegati per ridurre le ore di lavoro in palestra e risultare più leggeri in meno tempo. Una “scorciatoia” per tagliare le curve, le definì all’epoca, sollevando maggiori controlli antidoping all’interno del paddock. A distanza di anni il caso Andrea Iannone risolleva un polverone, in attesa di conoscere quale misure deciderà di prendere la commissione FIM.

In fase preliminare non sono mancati i momenti di tensione tra accusa e difesa del pilota Aprilia, la prossima settimana si arriverà ad un primo punto fermo della vicenda. Interpellato al riguardo Cal Crutchlow ha fatto prevalere la linea del ‘no comment’. Ma non manca una buona dose di umorismo ‘british’ come nel suo tipico stile. La possibile contaminazione alimentare, soprattutto quando si viaggia verso Paesi extraeuropei, è un rischio per tutti i piloti MotoGP. “Può interessare chiunque quando viaggiamo. Ma come fai a dimostrarlo?“.

CRUTCHLOW E LA LINEA DEL ‘NO COMMENT’

Crutchlow vuole evitare ogni riferimento al caso doping di Iannone. “Che abbia preso le sostanze in questo modo o meno, mi tengo per me, la mia opinione è personale e la tengo per me. Non ho intenzione di condividerla – riporta Speedweek.com -. Sicuramente può succedere qualcosa del genere. E come si può prevenire? Mangiando solo nelle hospitality del paddock e non più in hotel? Allora dovresti mettere una regola per cui tutti nel paddock sono serviti dallo stesso cuoco. Ma il problema non può essere risolto così facilmente. Spero solo che le mucche sull’isola di Man in cui vivo siano buone“.

La difesa del pilota Aprilia punta tutto sull’assunzione involontaria, ma c’è il serio rischio che possa ricevere una squalifica di diversi mesi. Se toccasse a Cal Crutchlow decidere? “Non sono un giudice. E non mi interessa, non influisce sulla mia vita“, ha risposto cinico. Infine ribadisce la sua richiesta di controlli sempre più severi. “L’anno scorso sono stati testati molti più piloti della MotoGP che mai, l’abbiamo chiesto per anni. Sarebbe importante essere testati anche fuori dagli autodromi“.

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1 commento

  1. simoneducati5_14607865 ha detto:

    Grande Crutchlow! Resta sempre un grande anche fuori dalla pista. Ma non sono d’accordo con chi ha scritto l’articolo che nel motociclismo i muscoli non servono, magari non servono come in altri sport, io età a parte con il mio fisico non riuscire mai a fare 22 23 giri con una MotoGP