6 Aprile 2022

MotoGP, boss Dorna: “Non ho pianto per Messi né per Valentino Rossi”

La MotoGP vive la sua prima stagione senza Valentino Rossi. Il boss della Dorna, Carmelo Ezpeleta, non va alla ricerca di personaggi.

Valentino Rossi 2022

La MotoGP deve fare i conti con il primo anno senza Valentino Rossi, epicentro mediatico capace di attirare tv, giornalisti, tifosi. Il suo motorhome era sempre circondato dalla folla nei tempi pre-Covid e anche se non vinceva i riflettori erano puntati su di lui. Il suo passaggio nel Fanatec GT WCE ha fatto registrare un successo di pubblico a Imola e si sono mobilitati centinaia di giornalisti provenienti da ogni angolo d’Europa, con Sky che ha inserito le dirette di ogni tappa nel suo palinsesto.

Valentino Rossi e il confronto con Messi

Nulla si può fare contro il tempo, Valentino Rossi non aveva più l’età per poter competere in uno sport al limite fisico e mentale come la MotoGP. La storia va avanti e Carmelo Ezpeleta lo ripete ogni volta che la domanda gli viene riproposta, anche se trovare un vero punto di riferimento carismatico all’interno del paddock al momento risulta difficile. In un’intervista a Solomoto.es fa un paragone fra il Barcellona dopo Leo Messi e il Motomondiale senza il Dottore. “In tutta sincerità non ho pianto per Messi né lo farò per Valentino Rossi. In entrambi i casi resta la gratitudine di tutti i fan che hanno potuto godere di ciò che questi due geni ci hanno regalato per tanti anni. In particolare Valentino, la cui carriera è stata più lunga di quella del fuoriclasse argentino“.

La MotoGP non cambia

L’addio alla MotoGP del campione di Tavullia non deve spingere a nessun cambiamento particolare. Lo show in pista è in crescita, il Mondiale è avvincente e imprevedibile, nuovi eroi presto verranno alla ribalta. D’altronde Marc Marquez riesce a calamitare l’attenzione sia quando è in pista e a volte ancora di più quando è fuori, come dimostrato in questi giorni precedenti alla gara di Austin. “Se qualcuno vuole insinuare che tutto deve essere rifatto nel mondo delle corse non è affatto così. In MotoGP non c’è nulla da rifare perché ha una sua entità consolidata“.

Indubbiamente avere una star nel paddock aiuta non poco lo spettacolo, sa attirare interesse e investimenti. “Non vendo prodotti di marketing, vendo moto da corsa. Mai da Dorna abbiamo cercato intenzionalmente di creare un personaggio – ha aggiunto Carmelo Ezpeleta -, alimentato una rivalità o forzato l’immagine di un pilota per renderlo più o meno popolare. Certo Valentino ha trainato un’intera generazione, ma è anche vero che negli ultimi anni non otteneva molti successi. E questo proprio perché la generazione di piloti che è venuta dopo di lui è stata una generazione di successi“.

Il fenomeno Pedro Acosta

La stampa spagnola e non solo sta trascinando Pedro Acosta come erede di Marc Marquez. Il boss della Dorna non sembra interessato ad esaltarne la figura di astro nascente. “E’ un grande pilota e campione con un grande futuro, non mi preoccupo affatto della sua capacità di leadership futura o se andrà raccogliere il testimone di nessuno. Gli mettiamo solo pressione che non gli farebbe bene e noi della Dorna, ovviamente, non ci occuperemo di questo. Quello che devi fare con Acosta è non mettergli più pressione e lasciarlo evolvere al ritmo che lui e la sua squadra considerano appropriato. Ripeto: sarebbe un errore aggiungere pressione al ragazzo cercando la “grande speranza non so cosa…“.

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