3 Aprile 2022

MotoGP: Binder e Oliveira all’attacco, a KTM serve una gara in rimonta

Un sabato un po' sottotono per Brad Binder e Miguel Oliveira, tra intoppi e qualche errore. Il duo KTM è pronto a rifarsi in gara.

Binder KTM MotoGP

Un sabato ricco di sorprese per la MotoGP a Termas de Río Hondo. Tra queste segnaliamo KTM, che non ha particolarmente brillato né con Brad Binder né con Miguel Oliveira. Anzi, il portoghese fresco vincitore a Mandalika non è nemmeno riuscito a centrare la Q2… Non è mancato qualche intoppo anche per il sudafricano, e non si tratta solo di un motore vistosamente KO nel corso dell’ultimo turno di libere. Insomma, servirà una gara in rimonta per i due ragazzi di punta di Mattinghofen, ma dopo quanto fatto nei primi due GP possiamo attenderceli tra i protagonisti nonostante le qualifiche sottotono.

Questione di grip

Col format totalmente rivisto è toccato un sabato frenetico che non ha aiutato Miguel Oliveira. “Stavolta abbiamo avuto poco tempo tra una sessione e l’altra per sistemare la moto e fare magari qualche modifica.” Sottolineando che “Stavo migliorando nella prima sessione, ma a fine giornata invece è andata peggio. Da dire che gli altri sono stati rapidi, penso quindi non sia un problema di pista ma di setting della moto.” In Q1 poi non è andata meglio. Non avevo abbastanza grip, questo mi ha reso la vita un po’ più difficile. Abbiamo un po’ di lavoro da fare” ha ammesso il portoghese. La sua corsa scatterà da un mesto 16° posto in griglia di partenza, non esattamente ciò che ci si aspettava, ma si mostra ottimista. “Possiamo recuperare e disputare una buona gara.”

Errore di marcia

Unica KTM in Q2 e 12°, poi 11° per la sanzione a Miller, ma Brad Binder non ha nulla da recriminare. Quasi. “Tutto secondo i piani, almeno fino all’ultimo giro” ha infatti dichiarato. “Fin da subito mi sono sentito bene in sella, tranne per qualche difficoltà con gomme usate, ma abbiamo realizzato anche alcune piccole modifiche ed è andata meglio.” Più o meno, vista l’improvvisa fumata bianca nelle FP2. Ma arriva comunque la Q2 diretta. “Nei primi giri il feeling era terribile, ho cambiato le gomme e la situazione è tornata normale.” Gli era rimasto quindi un solo tentativo: l’inizio è perfetto, poi il pasticcio. “Al momento di frenare alla curva 7 ho alzato la parte finale della leva del cambio, mettendo così la terza marcia invece di scalare in basso” ha ammesso. Finisce così largo, bruciandosi un buon crono, ma non è così deluso per il risultato finale. Infine, che ne pensa del format speciale? “Personalmente preferisco i tre giorni. È tutto più rilassato e si lavora maggiormente sui dettagli” ha concluso.

Foto: Rob Gray/Polarity Photo

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