22 Aprile 2020

MotoGP: I dieci migliori rookie nella categoria regina

Quartararo è stato solo l'ultimo di tanti piloti che si sono distinti all'esordio in MotoGP. Ecco i dieci migliori rookie della categoria.

marquez quartararo motogp

Dopo una stagione con un rookie d’eccezione, Fabio Quartararo, è il momento giusto per ricordare chi ha fatto la differenza all’esordio in MotoGP. È sempre difficile fare un confronto tra debuttanti di epoche diverse. Decidiamo così di analizzare i 10 migliori esordienti in MotoGP, vale a dire cominciando dall’anno 2002. Tra di loro però decidiamo di inserire anche una leggenda ancora in attività, Valentino Rossi. Ricordiamo che il suo debutto nella categoria regina risale al 2000, diventando l’anno dopo ultimo campione in sella alla 500cc 2 tempi. Ma quali sono stati i migliori rookie in MotoGP? Vediamo la top ten.

10. Nicky Hayden (5º – 130 punti – 2 podi)

HRC aveva sorpreso tutti nel 2003, preferendo al giapponese Ukawa un giovane statunitense che stava dominando in AMA SBK. Senza dubbio la pressione e le responsabilità che Hayden ha dovuto sopportare sono state elevate, visto l’arrivo nella miglior squadra MotoGP con il campione in carica Valentino Rossi come compagno di box. A Motegi arriva il primo podio, anche se per una sanzione comminata a Tamada. A Phillip Island però si è ripetuto, chiudendo al terzo posto alla bandiera a scacchi.

9. Daijiro Kato (7º – 117 punti – 2 podi – 1 pole)

Il pilota giapponese avrebbe dovuto diventare uno dei grandi della categoria MotoGP. Daijiro Kato l’aveva già dimostrato nella sua prima ed una stagione completa disputata, nonostante un materiale piuttosto limitato. Con la sua NSR 500cc ha dato filo da torcere alle MotoGP 990cc: un esempio è la sua incredibile gara a Jerez, chiusa al secondo posto. A Brno, nella parte finale della stagione, HRC gli aveva dato la Honda RC211V, con cui ha conquistato la pole position ed un altro podio.

8. Ben Spies (6º – 176 punti – 2 podi – 1 pole)

Il pilota nordamericano era diventato campione WorldSBK l’anno prima, proprio al debutto. Ci si aspettava molto da lui anche in MotoGP. Compagno di squadra di Colin Edwards nel 2010, Spies ha conquistato due podi ed una pole position, per un totale di 176 punti a fine stagione. Il suo stile aggressivo, con i gomiti ben aperti alla guida, richiamavano molto l’attenzione.

7. Troy Bayliss (6º – 128 punti – 3 podi)

Il caso del pilota australiano è piuttosto strano, visto che ha debuttato in MotoGP a 34 anni, dopo aver conquistato la corona nel Mondiale Superbike. Ducati l’ha scelto per il suo approdo nella nuova era del quattro tempi nel 2003, con Loris Capirossi come compagno di squadra. Nella sua prima stagione è stato uno dei migliori in gara, conquistando tre podi a Jerez, Sachsenring e Brno.

6. Johann Zarco (6º – 174 punti – 3 podi)

Il pilota francese è arrivato con forza in MotoGP nel 2017, dopo aver conquistato due mondiali consecutivi in Moto2. Con una Yamaha del team indipendente Tech3, Johann Zarco ha iniziato la stagione come leader in gara in Qatar, provando a scappare fino alla caduta alla curva 2. Nel corso dell’anno però di mantenersi al comando di un Gran Premio per ben 64 giri. Chiude con tre podi, due pole e quattro giri veloci, sesto iridato con 174 punti.

5. Fabio Quartararo (5º – 192 punti – 7 podi – 6 pole)

Il debutto di Quartararo è stato senza dubbio da sogno, in costante crescita nel corso della stagione. Già nella sua prima gara, nonostante la partenza dalla pit lane per un problema al via, ha stampato il giro veloce. Il pilota francese è arrivato anche a contendere la vittoria al campione Marc Márquez, conquistando sette podi. Sul giro secco poi è stato davvero rapido, come dimostrano le sei pole position. Gli è mancata però la vittoria, per questo quindi è più indietro di altri grandi rookie della storia della MotoGP.

4. Jorge Lorenzo (4º – 190 punti – 1 vittoria – 6 podi – 4 pole)

L’approdo del maiorchino nella categoria regina è stato pazzesco. Nella prima gara ha conquistato la pole position ed il secondo posto. Nella seconda si è ripetuto con la prima casella in griglia ed ha concluso il GP in terza piazza. Nella terza competizione stagionale, oltre alla terza pole, è arrivata anche la prima vittoria in MotoGP. Nonostante tutto, Lorenzo è stato incostante in seguito: ricordiamo alcune cadute importanti, come quelle in Cina o in Catalunya. La sua presentazione però è stata all’altezza del campione che avremmo visto in seguito.

3. Dani Pedrosa (5º – 215 punti – 2 vittorie – 8 podi – 4 pole)

Tante le speranze riposte in Dani Pedrosa. Dopo la vittoria del Mondiale 125cc nel 2003, a cui sono seguiti i titoli 250cc nel 2004 e 2005, arrivava come tricampione. Ha chiuso la sua prima gara a Jerez in seconda posizione, superato nientemeno che da Loris Capirossi su Ducati. Ha sfiorato la vittoria anche in Turchia, prima di trionfare nel quarto appuntamento dell’anno in Cina. Ha tenuto vive le speranze di vincere il titolo fino alla penultima gara, quella a Estoril 2006, quando è caduto trascinando con sé il compagno di squadra Nicky Hayden.

2. Valentino Rossi (2º – 209 punti – 2 vittorie – 10 podi)

Come dicevamo, Valentino Rossi non ha debuttato in MotoGP, ma in 500cc nel 2000. Vista la vicinanza, abbiamo paragonato la sua stagione da rookie con quella di altri grandi arrivati dopo e con cui si è confrontato. Il 46 avrebbe potuto essere subito campione, ma le tante cadute nelle prime gare hanno vanificato le possibilità contro un costante Kenny Roberts jr. A Jerez è arrivato il primo podio ed a Donington Park, sotto la pioggia, il primo successo.

1. Marc Márquez (1º – 334 punti – 6 vittorie – 16 podi – 9 pole)

Se parliamo di grandi debuttanti nella storia della MotoGP, sarà difficile rivedere qualcosa al livello di Marc Márquez. Il pilota di Cervera ha conquistato un podio nella prima gara, pole e vittoria nella seconda, per finire con la corona iridata a fine stagione. Un traguardo raggiunto nella categoria regina solo da Umberto Masetti nel 1950 e da Kenny Roberts nel 1978. Senza dubbio il suo talento innato per imparare prima di tutti ha fatto sì che in quel 2013, ad appena 20 anni, arrivasse a livelli che sembrano impossibili da superare.

Altri piloti da segnalare

Anche se iniziare al meglio in MotoGP significa avere talento, segnaliamo alcuni casi di piloti da ricordare nonostante una prima stagione non ottimale. Per esempio Pol Espargaró, molto costante in sella alla Yamaha Tech3 ma mai sul podio. O Casey Stoner, che ha conquistato il podio in due occasioni, bilanciate però da così tante cadute da ricevere l’appellativo di ‘rolling stoner’.

Andrea Dovizioso all’esordio ha ottenuto un solo podio, molto lontano dal livello sperato, anche se questo gli è valso un contratto con Repsol Honda per la stagione successiva. Altri, come Alvaro Bautista, Marco Simoncelli o Maverick Viñales, come Espargaró non sono mai saliti sul podio nella stagione d’esordio. Certo, la carriera di un pilota non si può sicuramente ridurre alla prima stagione in MotoGP.

Una nuova era all’orizzonte?

Bisogna considerare però che il debutto nella categoria regina di un talento di peso ha ravvivato la situazione, od anche dato il via ad una nuova era. Lo è stato con Rossi nel 2000, con il trio Stoner/Pedrosa/Lorenzo tra il 2006 ed il 2007, così come con Márquez nel 2013. Seguendo questo margine di tempo, Fabio Quartararo è approdato in MotoGP nel 2019. Non è stato il miglior esordiente della storia, ma è arrivato per rimanere.

L’articolo originale su motosan.es

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