15 Febbraio 2022

MotoGP, battaglia politica anti Ducati. L’ex Guidotti: “Perdita di tempo”

La preseason della MotoGP 2022 si riscalda: i cinque costruttori si alleano contro Ducati, l'obiettivo è bandire il nuovo abbassatore all'anteriore.

MotoGP, Francesco Guidotti

Nei test MotoGP invernali Ducati ha tirato fuori un altro coniglio  dal cilindro magico. Dopo le winglet, le carene aerodinamiche, lo spoiler al posteriore, il dispositivo holeshot, ecco arrivato l’abbassatore anteriore in movimento, il Front Ride Height Adjuster. L’obiettivo è garantire maggiore trazione in uscita di curva, un po’ in stile dragster. Ma la “diavoleria rossa” è stata già messa nel mirino dai costruttori rivali che preannunciano una guerra diplomatica per bandirlo.

Aprilia e KTM guidano l’opposizione

Il nuovo abbassatore non viola il regolamento tecnico della MotoGP, in quanto dispositivo manuale che non necessita di ausili elettronici per essere attivato. Un sistema per certi versi “artigianale” (si fa per dire, visto il livello di sofisticazione tenica…) che va ad inserirsi nella zona grigia delle norme. Però stavolta gli avversari intervengono a gamba tesa paventando motivi di contenimento dei costi. Il dibattito a questo punto rischia di accendersi e rischia di essere un precedente per il futuro. Aprilia ha già manifestato la sua intenzione di bloccare questo progetto sul nascere. Al coro dell’opposizione si sono aggiunti la  KTM e a ruota anche gli altri, Honda in primis. I giapponesi della HRC hanno già alzato in passato mura contro le innovazioni di Borgo Panigale.

Il parere dell’ex Ducati

Francesco Guidotti, per tanti anni in Ducati, da poche settimane è team manager KTM. Adesso si trova sull’altro lato della barricata e non esita a puntare il dito sul nuovo dispositivo Ducati all’anteriore. “Non si tratta della posizione di KTM, si tratta della posizione dei produttori riuniti nella MSMA (Motorcycle Sports Manufacturers Association, ndr). Cinque produttori su sei sono favorevoli a vietare questo tipo di dispositivo. Stiamo cercando di farla rispettare – ha sottolineato a Speedweek.com – perché è una perdita di tempo e di denaro“. Speedweek, bisogna considerarlo, è un sito di proprietà Red Bull, il main sponsor di KTM. Quindi una testata direttamente coinvolta nella questione…

La ricorda quanto accaduto alla vigilia del campionato 2019, quando i costruttori hanno alzato le barricate contro lo spoiler posteriore. Alla fine Ducati ha avuto la meglio al tavolo delle riunioni, ma in pista in quella stagione fu la Honda a primeggiare con Marc Marquez. Stavolta Ducati sembra partire da favorita per la conquista al titolo MotoGP, quindi è anche di una guerra psicologica… “Un tale sistema non può essere descritto come uno sviluppo tecnico – aggiunge Francesco Guidotti -. Molti veicoli stradali hanno già una “sospensione elettronica” che funziona perfettamente. Non è consentito in MotoGP… Se questo sistema aumenta la velocità, allora prendiamo posizione: non ne abbiamo bisogno“.

Simili discussioni sul regolamento in MotoGP fanno ancora un pò scalpore, perchè le rivalità tecniche sono paludate dietro la melassa del “siamo tutti amici” che tanto piace alla Dorna, plenipotenziario delle moto. Ma in F1 sono la norma. Adrian Newey, direttore tecnico della Red Bull, racconta nella sua autobiografia “Come ho progettato il mio sogno”, uscita il 5 dicembre scorso, tantissimi aneddoti di 30 anni di feroce concorrenza, spionaggio, giochi politici fra team con la FIA nello scomodissimo ruolo di arbitro. Non sempre imparziale: il genio britannico, ironicamente, la definisce “Ferrari International Aid”…

 

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