20 Giugno 2022

MotoGP: “Bagnaia tornerà a vincere quando avrà perso ogni speranza Mondiale”

Pecco Bagnaia cade al Sachsenring e con lui le speranze di dare l'assalto al titolo MotoGP 2022. Il commento di Giuliano Pugolotti.

MotoGP, Pecco Bagnaia

Giuliano Pugolotti è uno degli ultrarunner più conosciuti per le sue molteplici imprese estreme in vari luoghi del mondo. 61 anni, parmigiano, scrittore e giornalista, è un maratoneta che sfida i deserti, ha attraversato a piedi, Atacama, Wadi Rum, Svalbard, Gobi, Kizilkum. Segue le vicende della MotoGP e, dopo la debacle di Pecco Bagnaia al Sachsenring, ha voluto offrirci le sue riflessioni.

Bagnaia ritornerà a vincere

Il povero Bagnaia oggi è il più criticato del mondo. Dispiace, è un ragazzo giovane, sicuramente tecnicamente un grande pilota. Fortissimo. Il campione, è un’altra cosa. Non conosco Bagnaia, ma di esempi come lui ne ho incontrati. Nelle prove imbattibili, nelle gare in balia di se stessi, con la convinzione intima, che il successo richieda. Capacità che loro pensano di non possedere. Non lo diranno mai, ma quella ricerca ossessiva della prova del loro valore durante il venerdì e il sabato ne è l’esempio.

Bagnaia tornerà a vincere a raffica quando il mondiale è matematicamente perso. Non avrà nessun peso e non dovrà vincere per forza. Questa è la mia idea. E poi ha la Ducati la moto più forte dello schieramento. Sino a che la gestione dei piloti sarà fatta dagli ingeneri non vincerà nulla. Gli ingegneri cercano nella logica la soluzione. Nella gestione dei piloti occorre saper gestire l’uomo, dove le contraddizioni e i conti che non tornano sono la regola. L’atleta è una formula imperfetta di contraddizioni, certezze ed incertezze. Gli ingegneri cercano soluzioni logiche. Gli atleti no.

Non sono un tifoso ma un appassionato. I piloti  mi piacciono tutti. Loro fanno cose che io non so fare. E’ che correndo – a piedi – ho imparato per bene il concetto della ricerca del limite. Il limite è una  zona oscura dove puoi perderti o ritrovarti indipendentemente dalle tue capacità tecniche o fisiche. E’ quella zona lì, dove vivi solo per pochi minuti o qualche ora  nell’arco della tua prestazione che fa la differenza. E’ che devi esserci quando serve. 

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