14 Novembre 2020

MotoGP, Andrea Dovizioso: “MotoGP come la F1 per certi aspetti”

Dopo un buon venerdì, Andrea Dovizioso archivia il sabato con la 17° posizione in qualifica. Le possibilità di una buona gara così sono poche...

Andrea Dovizioso sperava sicuramente di trovarsi in una posizione migliore dopo le qualifiche del sabato. Il pilota della Ducati ha affrontato una giornata difficile dove non è riuscito a superare la Q1 ed è stato così costretto ad accettare la 17° posizione in griglia di partenza. Dopo un buon venerdì le aspettative erano diverse e la sfortuna non ha sicuramente aiutato il vice campione del mondo in carica che ha dovuto fare i conti anche con la pioggia.

“Il meteo non ci ha fatto fare dei turni normali. Ci sono piloti che sono riusciti a fare il giro nel momento giusto e basta, altri no”, chiosa Dovi. “Nella Q1 dovevamo trovarci nella posizione giusta; ho cercato di stare il più avanti possibile visto l’arrivo della pioggia e mi sono messo dietro a Rins, ma dietro gli altri sono andati più forte. Con la seconda gomma nessuno è riuscito a migliorare visto l’arrivo della pioggia”.

Partendo da così lontano diventa difficile pensare ad una buona gara: “Se fossimo riusciti a partire dalla 3° fila potevamo pensare ad un buon risultato, così indietro invece le possibilità sono poche. Come ritmo siamo nel secondo gruppetto ma siamo in molti; una buona posizione di partenza ci avrebbe permesso di gestire, invece in questo caso la gomma cala tanto e non si può forzare”.

Andrea Dovizioso: “I primi giri sono il 70% della gara”

Secondo Dovizioso solo le Suzuki possono rimontare da dietro: “Quest’anno chi ha fatto delle grandi rimonte ne è stato capace solo perché aveva tanta più velocità degli altri. Con la gomma attuale superare è difficile e non si può abusare del posteriore. Un Mir o un Rins possono riuscire a recuperare, specie Joan se rimarrà tranquillo dato che si sta comunque giocando qualcosa di importante. Morbidelli può vincere se riuscirà a guidare davanti da solo, Jack [Miller, ndr] è carico e Nakagami è veloce”.

È una MotoGP che da alcuni punti di vista sta diventando un po’ come la F1: “Tanto dipenderà dalla partenza e dai primi giri. La posizione in cui ti ritrovi alla fine del 3° giro è il 70% della gara. Quando siamo in tanti ad avere un passo simile i primi giri e la partenza fanno la differenza, dato che molti saranno aggressivi. Da questo lato siamo diventati simili alla F1; il livello delle moto e dei piloti è così alto che siamo tutti vicini”.

Si prospetta un finale di stagione amaro: “Mi sarebbe piaciuto essere più competitivi, così ci divertiamo poco. La mancanza di velocità complica tutto, oltretutto è un’annata particolare dove non ci sono tifosi o amici attorno.

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1 commento

  1. fzanellat_12215005 ha detto:

    Nel team Ducati factory regna molta confusione e non c’è un buon clima.In Pramac hanno fatto un lavoro migliore e si trovano con Miller 2° e Pecco 8°.
    La situazione è paradossale ma ne devo venire a capo altrimenti rischiano con Miller e Bagnaia.
    Sono ragazzi che avranno una grandissima pressione e se il team non è coeso.