5 Agosto 2022

MotoGP, Andrea Dovizioso lascia una porta aperta: “Ho diverse offerte”

Andrea Dovizioso chiude la carriera di pilota MotoGP a Misano, ma sul tavolo ci sono diverse offerte per il pilota forlivese.

MotoGP, Andrea Dovizioso

La seconda metà di campionato MotoGP si apre subito con i botti: Andrea Dovizioso ha annunciato l’addio al Mondiale dopo la gara di casa al Misano World Circuit ‘Marco Simoncelli’ in programma la prima domenica di settembre. La notizia aleggiava da qualche mese ma sia il pilota che il team avevano smentito e assicurato che avrebbero concluso la stagione insieme. Ma troppo difficile accettare una situazione simile da parte del tre volte vicecampione del mondo, da parte di una bandiera del motociclismo che ci ha regalato grandi emozioni in sella alla Ducati.

A Misano l’addio alla MotoGP

Il salto sulla Yamaha M1 non si è rivelata la decisione giusta, ma con il senno di poi tutto è più facile. Quest’ultima avventura in MotoGP si è rivelata disastrosa, appena 10 punti in 11 GP, inutile continuare a “passeggiare” nelle retrovie con livrea Withu Yamaha RNF nella speranza di racimolare qualche punticino. Rivedremo Andrea Dovizioso a Silverstone, a Zeltweg e infine a Misano, ancora tre week-end per vedere il veterano della MotoGP in azione prima dell’addio e di dedicarsi interamente al motocross. “Questa è una decisione tosta, difficile da prendere dopo 20 anni in questo mondo. Ma era il momento giusto e ora sono rilassato“, ha detto il 36enne in Inghilterra dopo il comunicato ufficiale che annuncia l’addio. “Devo dire grazie alla Yamaha e al team, perché mi hanno sempre supportato e capito. Ma se non sei mai dove vuoi, se fatichi a ogni sessione, capisci che è il momento di smettere. E in questo senso Misano sarà la gara giusta, mi piace l’idea di finire con un party con tutti i miei amici e sorrisi per tutti“.

Dovizioso-M1, un rapporto impossibile

Al suo posto, nelle ultime sei gare, ci sarà il collaudatore Yamaha Cal Crutchlow, che aiuterà la Casa di Iwata nella raccolta dati per sviluppare la M1 2023. Impossibile per Andrea Dovizioso adattarsi ad una moto geneticamente diversa da quella conosciuta nel 2012, un prototipo che fino a non molto tempo fa aveva la fama di essere facilmente guidabile anche per un rookie. Inutile pensare di proseguire fino a Valencia, allungare questo calvario. Ha provato a discutere con ingegneri e manager della Casa giapponese, ma è impossibile ristrutturare una M1 che ha regalato un titolo MotoGP a Fabio Quartararo nel 2021 e lo vede in testa al Mondiale 2022. “Non potendomi adattare alla moto, non migliorando, e non potendo neanche lavorare su certi aspetti strutturali, perché non c’è il tempo materiale per farlo, ho deciso che era meglio fermarmi“.

Porte aperte alla MotoGP

Il motorsport italiano perde un altro dei suoi simboli dopo Valentino Rossi. Il ‘Dovi’ adesso si concentrerà esclusivamente sul motocross, la sua seconda grande passione. Già poco più di un anno fa aveva intrapreso il tragitto dello sterrato partecipando ad alcune gare regionali, ma con risultati non sempre incoraggianti. Adesso l’obiettivo è creare una Academy del cross vicino casa, anche se preferisce non anticipare nulla. “Da oltre dieci anni ho in mente di creare qualcosa a casa, poi voglio continuare a girare in cross e divertirmi, ma in realtà la mia porta è aperta a tutto. Sono sincero, ho già avuto qualche offerta per restare in questo mondo, alcune cose mi interessano, ma è ancora presto“. Al vaglio c’è l’ipotesi collaudatore e si vocifera di un possibile impegno come rappresentante dei piloti. Ma necessita di tempo prima di prendere decisioni così importanti e cambiare vita: “Ne ho sentito parlare… e voglio tenere la porta aperta“.

Decisione finale durante la pausa estiva

Durante l’estate scorsa Andrea Dovizioso ha rifiutato di firmare con Aprilia, dopo aver tenuto diversi test in sella alla RS-GP. Non la riteneva adatta al suo stile, da qui la scelta di accettare ad occhi chiusi l’offerta della Yamaha. E’ salito sulla YZR-M1 per la prima volta nel GP di Misano prendendo il posto di Franco Morbidelli passato nel team factory. Un concatenarsi di eventi generato dal divorzio tra Yamaha e Maverick Vinales dopo la seconda tappa austriaca e che ha spinto il suo manager Simone Battistella a precipitarsi sulla firma. Ma sin dalla prima uscita Dovizioso aveva compreso che sarebbe stato un percorso tutto in salita. “Non sono mai riuscito a guidare la M1 al meglio, come invece fa Fabio. Ho lavorato e provato tante cose, ma non è mai servito. Così, durante la pausa estiva ho parlato con la Yamaha. So che non ho chiuso nel migliore dei modi, ma questa era la realtà, loro lo hanno capito e per questo li ringrazio“.

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