15 Novembre 2020

MotoGP, Andrea Dovizioso: “Joan Mir ha qualcosa di speciale”

Andrea Dovizioso ancora in lotta per la top 3 mondiale ad una gara dal termine. Dovi parla anche del neo campione del mondo Joan Mir e della Suzuki

La gara di Andrea Dovizioso tutto sommato non è andata male considerata la posizione di partenza. Dovi partiva dalla 17° casella ed è riuscito a chiudere in 8° posizione nonostante un problema sulla sua moto. Nei dettagli il pilota della Ducati non è riuscito a spiegare di cosa si trattasse, ma sicuramente non ha aiutato una gran premio già difficile. Il centauro italiano non risparmia anche due parole sui nuovi campioni del mondo Joan Mir e Suzuki, affermando di aspettarsi un successo anche in un’annata “normale”.

“Mi dispiace per la posizione, Jack (Miller, ndr) ha fatto vedere che c’era potenziale per fare bene. Siamo lontani dalla top 3 in campionato, ma non penso sia impossibile”, esordisce Dovizioso. Andrea parla poi di Portimao, novità assoluta: “Fino a che non guidi con una MotoGP non puoi sapere se sia un tracciato buono per te. Ci abbiamo girato con le moto stradali ma una MotoGP è completamente diversa. Il modo che hai di guidare con la MotoGP è totalmente differente, così come il grip e le gomme”

Dovi fa poi i suoi complimenti a Mir e Suzuki, nuovi campioni del mondo: “È stata una stagione strana e difficile per tutti i piloti; per alcuni lo è stata di più, per altri meno. Alla fine Suzuki e Mir si sono meritati il titolo, hanno lavorato nella maniera giusta. Sono stati il mix più consistente questa stagione”. Andrea prosegue elogiando la casa di Hamamatsu: “Hanno dimostrato che si può vincere pur toccando delle basi che possono sembrare banali, ma non serve inventarsi niente di particolare. Con la costanza si può essere veloci. Se si guardano le varie moto, la Suzuki è la più semplice in generale su qualsiasi cosa che si fa”.

Si passa poi a parlare di Joan Mir: “Mir si è confermato il talento che molti pensavano fosse o che alcuni sapevano di già. Ha semplicemente vinto il mondiale ed è la conferma di un talento particolare che si è manifestato subito nella Moto3 quando è riuscito a vincere il titolo. Dalla Moto2 poi è passato velocemente alla MotoGP, ma si vedeva che aveva qualcosa di diverso”. Dovizioso sottolinea come non sia stata un 2020 “strano” a favorirlo: “Non sono troppo sorpreso del suo successo, non collego la sua vittoria ad un’annata particolare. Può avere influito sul corso degli eventi, ma non collego il suo mondiale a questo campionato diverso rispetto al solito”.

Andrea Dovizioso: “Chi non vorrebbe provare la moto campione del mondo?”

Andrea Dovizioso sarebbe curioso di guidare la moto campione del mondo? “Sono il primo ad ammettere che non è detto che la moto vada così bene anche se vince. Fino a che non ci sali sopra certe cose non si vedono. Penso sia normale che tutti vorrebbero provare la moto campione del mondo. Solo provandola puoi dare un voto, ogni giudizio che dai da fuori è sbagliato. Chiaramente ci sono dei lati positivi, ma è anche vero che ci sono quelli negativi”.

C’è poi la gara di Valencia che non è andata troppo male: “Qualsiasi pilota che parte dalla 17° posizione può recuperare poco. Il mio passo non era male”, comincia Dovizioso. “Si è girato qualcosa nella parte bassa delle forcelle, ma non sono sicuro. Si è trattato di un limite tecnico, non è un errore dei meccanici. Pensavo potesse peggiorare durante la gara, invece sono riuscito ad adattarmi. È stato complicato perché il modo in cui ho utilizzato il braccio sinistro era differente, ma le cose non sono andate troppo male”.

Rimane solo il rammarico di non avere guadagnato punti per la top 3 mondiale: “Eravamo abbastanza competitivi, il feeling non era male e Jack lo ha dimostrato. È un peccato avere perso punti per il campionato, speravo di essere più vicino al 2° o 3° posto in classifica. A Portimao non so se potremo essere competitivi e ci sono 7 piloti ancora in corsa per la top 3 iridata. Ci auguriamo di essere veloci in Portogallo, sarebbe bello chiudere bene nel mondiale”.

Tra sette giorni si chiuderà così la storia tra Dovizioso e Ducati: “Influenza molto il modo in cui si finisce, la gente ricorda più gli ultimi momenti. Quello che siamo riusciti a fare con Ducati è stato pazzesco e bellissimo, i risultati sono stati strepitosi. Vincere in un certo modo trasmettendo certe emozioni rimarrà nei cuori della gente e questo mi fa molto piacere”. Andrea fa poi un bilancio complessivo: “La stagione dove ho fatto più la differenza è stata quella del 2017: la moto non era troppo buona ma sono riuscito a lottare per il campionato. Nel 2018 invece eravamo davvero competitivi, ma ho fatto alcuni errori e Marc è stato troppo forte facendo un campionato impressionante”.

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4 commenti

  1. Max75BA ha detto:

    Campionato strano chi ha vinto Mir/Suzuki non sembra fortissimo e chi a perso Yamaha/Petronas non sembra così distante(!!!)da i vincitori…Honda, Ducati e Dovizioso sono la grandissima delusione del campionato…

    • fabu ha detto:

      E Quartararo? Alla vigilia uno dei probabili, dopo la prima gara un predestinato, dopo la seconda una certezza…poi si è sciolto come neve al sole, un finale di stagione imbarazzante.

      • Max75BA ha detto:

        …però Quartararo ha vinto 3 gare, ha conquistato 3 podi, campionato strano…non si possono aver dubbi su Dovizioso e Vinales, bocciati entrambi…Morbidelli si merita il secondo posto in classifica, speriamo bene…

    • Nikt ha detto:

      Campionato vergognoso deciso a tavolino dalle gomme. Doveva vincere di nuovo Marc come ormai vuole la Dorna dal 2013, cosi finalmente avranno il loro “Ago” che finalmente batte Rossi sui numeri.

      Se non puo vincere Marc allora scelgono uno spagnolo a caso.

      Nel 2015 Lorenzo ci puo stare perche comunque se la potevano giocare e Lorenzo e’ un campione.

      Quest’anno credibilita ZERO. Un campionato che puo essere vinto solo se sei spagnolo e sbagli poco e NON se hai piu manico.
      Onore a Suzuki che ha messo insieme una moto che e’ il miglior compromesso fra motore e percorrenza in curva