29 Ottobre 2021

MotoGP, Andrea Dovizioso frena: “Non sono migliorato”

Andrea Dovizioso pianifica la stagione MotoGP 2022, ma a Misano-2 frena sui progressi con la Yamaha. Al vaglio lo stile di guida di Fabio Quartararo.

MotoGP, Andrea Dovizioso

Non sarà certo facile per Andrea Dovizioso adattarsi alla Yamaha M1. Nella terza uscita in questa stagione MotoGP, dopo un incoraggiante prestazione ad Austin, non è riuscito a fare ulteriori progressi. La 13esima posizione è frutto delle tante cadute registrate in gara, le condizioni di bagnato e miste del venerdì e sabato hanno fatto mergere tutti i punti deboli di questa moto, che solo Fabio Quartararo riesce a portare al limite.

Tanti problemi a Misano-2

Una pioggia che si è rivelata una doccia fredda per il 35enne forlivese. “E’ stato un weekend molto difficile perché abbiamo faticato molto sul bagnato. Mi aspettavo un po’ di più in gara, non per la mia posizione di partenza, ma per la mia velocità. Ma non è andata bene. Non ho capito molto, non ho avuto feeling fin dall’inizio, faticavo e quindi non ero veloce“.

Stavolta perde la sfida interna con Valentino Rossi, complice anche un long lap penalty. Portimao e Valencia, e in seguito la due giorni di test a Jerez saranno le ultime possibilità di raccogliere dati e prendere le misure alla M1. Poi si riprenderà a febbraio, quando avrà tra le mani una moto factory. “Se la stagione 2022 dovesse iniziare domani, mi preoccuperei, ma non è così“. Il 21esimo posto in qualifica lascia riflettere e non poco. “Non sono migliorato in questo fine settimana, ma abbiamo dovuto fronteggiare  cattive condizioni e questo può aiutarci a fare dei cambiamenti alla moto. Non sono contento del week-end, ma a Portimao mi aspetto qualcosa di più“.

Lo stile di Quartararo

Viceversa Fabio Quartararo ha dimostrato il vero potenziale della Yamaha e rappresenta un ottimo stimolo per la prossima stagione MotoGP. Il 4° posto a Misano-2 e la vittoria del titolo mondiale sono uno specchio dove riflettersi. Uno stile di guida che merita di essere studiato. “Su ogni pista, in tutte le condizioni, a tutte le temperature, guida sempre allo stesso modo: frena molto tardi, ma è davvero difficile far girare la moto come fa lui. Ed è qualcosa che può fare facilmente“. Sin dalle prove libere riesce a compiere 5-6 giri senza errori che gli permette di progredire sessione dopo sessione. “Riesce a sfruttare al meglio i punti di forza della M1, ma è anche molto bravo a nascondere le debolezze. Può guidare a modo suo ovunque e in ogni momento“.

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