7 Aprile 2022

MotoGP, Andrea Dovizioso cerca la svolta: pressione nel box Yamaha RNF

Stagione MotoGP in salita per Andrea Dovizioso che conta 2 punti dopo le prime tre gare. Inevitabile la pressione ai box del team RNF.

MotoGP, Andrea Dovizioso

Il campionato di MotoGP è iniziato tutto in salita per Andrea Dovizioso: 14° posto a Losail, guasto tecnico a Mandalika che lo costringe al ritiro, errore nella disattivazione del dispositivo holeshot a Termas che gli fa perdere così tanto tempo ai box da rientrare in pista e svolgere una gara in solitaria. L’alfiere del team Yamaha RNF ha raccolto dati utili anche in vista del Gran Premio di Austin dove sarà necessario raccogliere un buon risultato prima che la stagione sia seriamente compromessa.

Pressione nel box Yamaha RNF

Pochi giorni di riposo e si riparte per il quarto appuntamento in calendario. Andrea Dovizioso arriva al Circuit of the Americas con un magro bottino di 2 punti, che non fanno bene né al morale personale e della squadra, né in ottica futura, visto che da qui alla fine della primavera dovrà decidere il suo futuro. Ai box regna una certa pressione: il contratto fra la squadra di Razlan Razali e Yamaha dovrà essere ridiscusso ed eventualmente rinnovato, gli sponsor premono per i risultati. E il team manager Wilco Zeelenberg è stato chiaro: “Finora abbiamo vissuto emozioni contrastanti. In Argentina ci aspettavamo qualcosa in più, soprattutto da Andrea in termini di risultati. Ha chiaramente commesso un errore con il dispositivo di partenza, ma questo può capitare a chiunque, anche ai piloti più esperti. Dobbiamo solo assicurarci che non accada di nuovo“.

Stagione MotoGP in salita

Sul circuito texano Andrea Dovizioso ha già gareggiato con la Yamaha M1 nella stagione MotoGP 2021. Il nuovo asfalto potrebbe inoltre giocare a favore del prototipo di Iwata che lamenta una mancanza di grip al posteriore oltre che di velocità massima sui rettilinei. “L’anno scorso mi sono sentito abbastanza bene, non vedo l’ora di correre e cercare di fare un risultato decente. In Argentina ho guidato da solo e ho giocato un po’ con la moto. Ad Austin proveremo qualcosa e vedremo se mi aiuterà a sentirmi meglio in generale“.

L’adattamento alla moto si sta rivelando più difficile del previsto. Quando ha accettato di firmare con la Casa di Iwata mai avrebbe immaginato che fosse talmente complicato cambiare stile di guida dopo otto stagioni MotoGP in Ducati. “Fabio [Quartararo] fa la differenza, ha vinto il Mondiale l’anno scorso perché i punti deboli non sono un grosso problema nel suo caso e allo stesso tempo può sfruttare i lati positivi. Dipende molto dallo stile di guida. Non riesco ancora a sfruttare gli aspetti positivi e quelli negativi mi danno un po’ troppo fastidio. In Ducati ho fatto il contrario. Penso che dipenda molto dal lavoro con la squadra e dalle caratteristiche di un pilota“.

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