15 Giugno 2022

MotoGP, Alex Rins stigmatizza Suzuki: “Potevano fare di meglio”

Alex Rins alla ricerca di un team libero per la prossima stagione MotoGP. Non risparmia qualche critica velata ai vertici della Suzuki.

MotoGP, Alex Rins

Nel campionato MotoGP tutto può cambiare in millesimi di secondo in pista, da un giorno all’altro fuori dall’asfalto. Ne sa qualcosa Alex Rins che, dopo un esaltante inizio di stagione con due podi nelle prime quattro gare, ha assistito ad una fase calante sia personale che del team Suzuki dopo la clamorosa notizia di Jerez. L’uscita dal campionato della Casa di Hamamatsu lo costringe a trovare alternative valide per il prossimo anno e in questo momento l’unica sella libera sembra essere quella della Aprilia RNF, nel team satellite di Razlan Razali. Dovrà accontentarsi di una squadra privata, pur consapevole che oggi conta il sostegno dell’azienda più che il marchio “factory” o “satellite”. Una cosa è certa: “Il prossimo anno saremo in MotoGP“.

Suzuki e l’uscita dalla MotoGP

Le trattative proseguiranno anche nel week-end del Sachsenring, ma mancherebbe solo la firma finale con la Casa di Noale, salvo ultimi colpi di coda a sorpresa. L’attenzione dovrà restare focalizzata su quanto avviene in pista, per quanto difficile. “Che il progetto Suzuki finisca è un vero peccato, ma penso che dobbiamo sfruttare quel poco che ci è rimasto e dare il nostro 100%. La squadra umana che è qui se lo merita“, ha ammesso Alex Rins in un’intervista ad ‘AS’. La notizia dell’addio alla MotoGP a fine stagione è stato un fulmine a ciel’ sereno. “Penso che si sarebbe potuto fare meglio. Nessuno del team sapeva o si aspettava nulla fino al momento in cui la notizia ci è stata ufficialmente comunicata. Ora tutti noi dobbiamo trovare un progetto per il prossimo anno“.

Attenzione sul campionato

Da quando Alex Rins ha appreso la notizia ha rimediato tre zeri consecutivi. Nulla a che fare con un calo di concentrazione o motivazione, del resto l’ultimo ritiro è dovuto alla manovra al limite di Taka Nakagami alla partenza del GP di Barcellona. “Cerco di restare concentrato sulla moto, altrimenti è impossibile gareggiare a 350 km/h. Confido che chi deve occuparsi della situazione, il mio manager, stia facendo del suo meglio… Il mio team, mia moglie Alexandra e nostro figlio Lucas mi aiutano ogni giorno a mantenere la giusta motivazione per continuare a lottare“.

Un team per il 2023

I risultati sono la chiave per ottenere un posto in MotoGP, ma non sono certo le ultime prestazioni a definire il vero valore di Alex Rins, da parte sua disposto ad accettare qualunque sella pur di restare nel campionato mondiale. “La MotoGP è la mia vita e il mio sogno, quindi ovviamente studieremo tutte le proposte che verranno“. Alla sua prossima squadra è pronto ad offrire “sforzo, impegno e fame per vincere un titolo mondiale“. Quasi sicuramente non approderà in un team factory, ma nella classe regina odierna la differenza tra ufficiale e satellite si è notevolmente assottigliata. Basta vedere i risultati Bastianini con Gresini, di Zarco e Martin con Pramac, di Quartararo ai tempi di Petronas. “Vorrei essere in un team ufficiale, ovviamente, ma questi team satellite non sono più quelli di una volta. Prima un satellite non poteva combattere con un ufficiale, ma ora le cose sono diverse“.

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