4 Maggio 2020

MotoGP, Alex Marquez: “Yamaha ha preferito Quartararo a me”

Alex Marquez ad un passo dalla MotoGP già nel 2018, ma Yamaha Petronas ha preferito Fabio Quartararo". Il campione Moto2 svela qualche retroscena.

MotoGP, Alex Marquez

Alex Marquez ha vissuto due grandi sogni nell’arco di poche settimane: titolo Moto2 in Malesia e promozione in MotoGP a Valencia. Il due volte campione del mondo (titolo Moto3 nel 2014) si è guadagnato la promozione con le proprie forze, sebbene rimanga l’appellativo di “fratello di”. Difficile scrollarsi quel legame familiare: “Ci saranno molte persone che dicono ‘Lo hanno messo in Honda perché è il fratello di Marc’. Le persone non danno importanza alla vittoria di Moto3 e Moto2… La Honda aveva bisogno di un pilota e mi hanno contattato. Sono tranquillo perché ho fatto il mio lavoro in pista e mi sono guadagnato l’essere nella Repsol Honda“.

Nell’ultima gara in Moto2 non ha potuto festeggiare con un podio, ma ha vissuto Valencia come in un sogno. “Prima della gara non sapevo se avessi firmato. La gente diceva “sì, ci andrà”, ma non avevo firmato nulla“, ricorda Alex Marquez a DAZN. “Tutti i fan con cui scattavo una foto mi dicevano “L’anno prossimo alla Honda”, ed io rispondevo “Beh, portami il giornale e poi posso dire se è vero“. Un anno prima era vicino al nascente team Yamaha Petronas SRT. Iwata era alla ricerca di un giovane pilota promettente, ma “alla fine hanno optato per Quartararo, ma non c’era mai stata un’offerta sul tavolo. C’erano interessi, incontri, ma alla fine hanno optato per Quartararo perché ha vinto a Montmeló“.

D’altronde Lin Jarvis era poco propenso a portare in orbita Yamaha il fratello di Marc Marquez. Anche nel 2017 ha avuto la possibilità del salto in MotoGP. “Con Marc VDS ho avuto la possibilità di entrare in MotoGP nel 2017, ma lì ho deciso che fosse meglio di no. Anche nel 2018 con Pramac… ciò che fa muovere Emilio [Alzamora] è cercare di trovare un posto. Ma alla fine per me il titolo era fondamentale, era la cosa più importante. Vincere i titoli è bello, è eccitante, ed è quello che la gente ricorda. Non ricordano quante gare hai vinto, o quanti secondi posti o pole position, ricordano i titoli, e fortunatamente ne ho due“.

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