22 Febbraio 2023

MotoGP: Alex Marquez ha salvato la vita al fratello Marc l’anno scorso?

Tra i tanti episodi in "Marc Marquez ALL IN" si parla anche dell'incidente in Indonesia 2022 e del "no" di Alex Marquez.

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di Olena Champlain/paddock-gp

Il documentario “Marc Marquez ALL IN” ci offre tanti momenti emozionanti, oltre ad alcune rivelazioni sull’otto volte Campione del Mondo. Nel racconto c’è anche il suo calvario, dalla caduta a Jerez nel 2020 fino ad oggi. In questo periodo ricordiamo anche il suo spaventoso highside durante il warm up del Gran Premio d’Indonesia. Un vero e proprio “lancio” della sua RC213V, con un durissimo atterraggio sull’asfalto da cui si è rialzato barcollando, miracolosamente senza fratture. Ma c’è voluto l’intervento diretto e umano del fratello Alex per fermare un massacro che poteva continuare in gara. Da una parte si tratta di una testimonianza certamente struggente, ma dall’altra è anche preoccupante per quanto riguarda l’organizzazione generale. Sembra infatti che, sia nel paddock che all’interno del team, non abbiano pensato nemmeno un secondo a tutelare il pilota.

Nel documentario si racconta appunto l’episodio indonesiano. Dopo l’incidente del warm up a Mandalika, Marc Marquez sembra aver deciso di disputare lo stesso il Gran Premio d’Indonesia. Il dialogo che segue la dice lunga… “Quando sono tornato in pista, ancora non ci vedevo doppio”, ha raccontato il pilota #93 nel documentario. “Volevo correre, mio fratello invece ha detto: ‘Non correre”. E per una buona ragione: la commozione cerebrale è un problema importante, esattamente come le lesioni ad un braccio. La temuta diplopia poteva poi comparire in qualsiasi momento, come infatti è successo poche ore dopo…

Alex Marquez ricorda: “Ho visto dove ha battuto la testa. Mi sono detto: ‘Ho una brutta sensazione. Dopo il riscaldamento, ho pensato che non avrebbe corso. Ero nel suo ufficio e ricordo che il capotecnico Santi Hernandez è entrato per dire “È tutto pronto”. Quello è il suo lavoro.” Ma in quel momento Alex Marquez ha fermato di botto il tempo: “In quel momento ho pensato “No” e gli ho tenuto testa. Ho detto: “Ascolta, Marc non corre”. Ci sono molte gare, ma una sola vita. Oggi commetteresti un errore”. E aggiunge: “Sembrava che non volesse correre, ma aveva bisogno di qualcuno che lo calmasse e gli dicesse ‘Non devi correre’. Un’osservazione finale che solleva ancora interrogativi sulla gestione all’interno del team. Oltre alle altre parti in causa in MotoGP, che fino ad ora immaginavamo fossero ancora preoccupati per l’integrità di un pilota.

Nel documentario Marc Marquez ha poi completa l’intervento del fratello minore con i suoi ricordi. “Ha detto: ‘Non puoi uscire, hai preso uno schiaffo laggiù, è impossibile’. La diplopia è peggiorata e ho detto: “Ok, non corro”. La caduta è stata dura, ci vedevo doppio”. Tuttavia, Marc Marquez aggiunge: “Ma non era così grave come per altre cadute”. Nel 2023 entra finalmente in vigore un protocollo di commozione cerebrale nei Gran Premi. Meglio tardi che mai, con la speranza che venga rispettato. Rimane questa domanda: cosa sarebbe successo se Alex Marquez non fosse intervenuto direttamente con il fratello maggiore?

Foto: Instagram-Alex Marquez

L’articolo originale su paddock-gp

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