5 Marzo 2022

MotoGP, Alberto Puig: “Nessuno vince il Mondiale con Ducati”

Alberto Puig parla alla vigilia della prima gara MotoGP in Qatar. Il team manager ricorda la parentesi con Jorge Lorenzo e non risparmia una stoccata a Ducati.

MotoGP, Alberto Puig

Alberto Puig è al lavoro per riportare la Honda ai suoi fasti in MotoGP dopo un difficile biennio contrassegnato dall’infortunio di Marc Marquez. Il reparto tecnico HRC ha dovuto cambiare molte aree della nuova RC213V, le prime impressioni sono positive e sarà la pista a confermare o smentire. Ma anche il manager catalano sono stati mesi difficili: una complicazione con il vaccino anti Covid ha provocato complicazioni costringendolo a un intervento chirurgico. Ma ancora una volta non ha gettato la spugna.

Le critiche dal paddock MotoGP

Dopo il terribile incidente nel 1995 sul circuito Bugatti e il definitivo ritiro nel 1997 dalle corse, Alberto Puig si è dedicato alla scoperta e crescita di giovani talenti. Ha portato al loro splendore due diamanti come Casey Stoner e Dani Pedrosa fra i tanti, ha lavorato al fianco di grandi campioni come Jorge Lorenzo e Marc Marquez. Oggi è il direttore di orchestra nel box Honda, uno dei costruttori motoristici più affermati nel motorsport mondiale. Eppure non gli vengono risparmiate alcune critiche sulla gestione del team. “È sempre stato così. Penso di aver ricevuto critiche da due o tre personaggi, i soliti, ma non mi hanno toccato – racconta a Solomoto.es -. Non mi interessa se qualche giornalista mi critica. Se guardo indietro e vedo cosa ho ottenuto come team manager, penso che il mio lavoro sia stato fatto bene“.

La parentesi Honda di Jorge Lorenzo

Dal 2006 al 2013 è stato manager di Dani Pedrosa, dal 2018 è team manager ereditando il vuoto lasciato da Livio Suppo. Al suo primo anno da manager MotoGP ha collezionato il primo titolo iridato a firma di Marc Marquez. “Ovviamente chi vince è il pilota, ma la dirigenza nel bene e nel male fa il suo“. Peccato non essere riuscito a primeggiare con Jorge Lorenzo che ha fortemente voluto nel box Repsol Honda per realizzare l’agognato “dream team”. L’esperienza annuale si è rivelata un fallimento anche a causa degli infortuni che hanno colpito il pentacampione maiorchino. “La moto non era quella che pensava. Sportivamente è stato un disastro“. Ma tra i due il rapporto è sempre stato schietto e dopo l’incidente di Assen il campione ha ammesso i suoi limiti: “E’ arrivato alla conclusione che con la nostra moto non poteva andare forte“. Da questo week-end Lorenzo sarà commentatore TV per DAZN, un’esperienza che anche Puig ha fatto negli anni scorsi.

Honda alla riscossa

La Honda RC-V porta la fama di prototipo difficile. Una tesi che non convince Alberto Puig e muove le sue spiegazioni lucide, non senza riservare qualche stoccata ai rivali della Ducati. “Adesso tutti dicono che la Ducati corre da sola, ma d’altra parte nessuno vince il Mondiale con una Ducati. L’unico a riuscirci è stato il signor Stoner… È una moto facile? La Yamaha è facile? Tutto è relativo. La Honda sarà una moto tosta, ma ha vinto molti titoli“.

Pesano alcune decisioni discutibili sulla sua gestione, come l’ascesa di Alex Marquez nel team factory e l’ingaggio di Pol Espargarò che finora non ha brillato. Tutte le speranze sono riposte su Marc Marquez, non ancora al meglio della condizione fisica dopo l’infortunio di Jerez e i tre interventi chirurgici. Nonostante questo è riuscito a vincere tre Gran Premi “con un braccio e mezzo“. Senza l’incidente rimediato nella prima gara del 2020 il fenomeno di Cervera forse avrebbe vinto altri due titoli. Non resta che ripartire e riprovarci: “Mentalmente è un ragazzo che non si piega“.

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