4 Marzo 2022

MotoGP, Livio Suppo: “Dal 2002 moto diverse ma le stesse piste”

Livio Suppo al "debutto" come Team Manager Suzuki. Sottolinea le priorità Mir e Rins, il mix giapponese-italiano, l'attuale livello tecnico.

livio suppo motogp

Siamo alla vigilia del primo GP dell’anno ed inizia anche l’avventura del nuovo Team Manager Suzuki. Livio Suppo si è presentato ufficialmente in una conferenza stampa dedicata vestendo i nuovi colori, tornando nel paddock del Mondiale MotoGP dopo anni di assenza. Il suo palmares di grande esperienza parla da sé, la casa di Hamamatsu ed i piloti sono decisamente contenti del suo arrivo. Non avrà un compito facile, ma adesso è il momento di cominciare.

Accordo in un giorno

“Già l’anno scorso c’erano voci che indicavano me in Suzuki, ma non erano vere. Abbiamo iniziato a parlare a fine 2021 e non ero l’unico candidato” ricorda Suppo. Sottolineando anche che “Si diceva di un possibile ritorno di Brivio, ho molto rispetto per il suo lavoro ed in questo caso mi sarei fatto da parte.” Nulla di questo è avvenuto ed i contatti sono ripresi molto di recente. “Due settimane fa Sahara mi ha chiamato, dicendomi che era il momento di parlare ed il giorno dopo è arrivato l’accordo. Non ci ho pensato a lungo, ma mi sono reso davvero conto di questa occasione solo quando si è materializzata.” Ecco quindi la firma e non per un anno solo, anche se non ha specificato la vera durata. “Un anno non sarebbe un periodo sufficiente” ha rimarcato.

“Giapponese con approccio italiano”

Ora sta muovendo i suoi primi passi nel team. “Devo ancora ricordarmi tutti i nomi” ha ammesso ridendo. Riguardo all’ambiente, “Sembra una sorta di mix tra Ducati e Honda. È giapponese, ma con un approccio italiano.” Ma incombe già una questione, ovvero il nodo contratti, e Suppo ha le idee chiare. “La priorità di sicuro è cercare di tenere sia Mir che Rins, ma come in passato aspetteremo qualche gara.” Sottolineando però che “Ho avuto la fortuna di lavorare con tanti piloti molto forti e loro sono due dei ragazzi più competitivi.” Arriverà in futuro un team satellite per la struttura di Hamamatsu? “Non ne abbiamo ancora parlato.” Ma evidenzia intanto il lavoro svolto da KTM nel corso degli anni. “Ha fatto molto bene nelle classi minori, sarebbe utile anche per noi.”

Meglio moto più lente?

Scatta ora il Mondiale 2022, le premesse ci dicono di una battaglia molto serrata in MotoGP. “Ho vissuto l’era Doohan, quelle di Valentino Rossi, dei Fantastici 4 e di Márquez, ma sembra impossibile vedere un unico dominatore al momento” è il commento del neo Team Manager Suzuki. Augurando poi il meglio al #93. “Gli sono molto legato e spero sia a posto, ma non credo possa ripetere il 2014.” Non manca anche un commento a tema tecnica. “Si lavora sempre per migliorare, ma credo si debba trovare un compromesso riguardo le prestazioni” ha dichiarato. “C’è una differenza enorme tra le MotoGP 2002 e quelle attuali, ma i circuiti rimangono sempre gli stessi. Se le moto fossero più lente di un secondo, non credo sarebbe un problema a livello di spettacolo.”

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Foto: Suzuki Racing

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