13 Luglio 2022

MotoGP: Come funziona il punteggio del Costruttori? Conta solo il migliore

La Ducati con 8 moto in pista vince facile il Mondiale Costruttori? Non è detto, visto che i punti li prende solo la moto meglio classificata. Honda nel 2019 ha trionfato grazie al solo Marc Marquez...

ducati motogp 2021

Il Mondiale MotoGP (‘erede’ del Campionato d’Europa FICM) nasce ufficialmente nel 1949, allora come Campionato del Mondo di Velocità o Motomondiale. Fin dalla sua prima edizione viene assegnato il titolo non solo al miglior pilota, ma anche al miglior costruttore della stagione iridata. Con l’unica eccezione del 1954 per gli accesi diverbi tra FIM e le varie case motociclistiche per i costi di organizzazione ritenuti eccessivi. Nell’attuale MotoGP, Honda si è presa 11 corone, segue Yamaha con cinque e Ducati con tre titoli. Ma come viene assegnato il mondiale costruttori? Vediamo come funziona.

L’assegnazione dei punti

Nel corso del tempo è cambiato più volte il sistema di punteggio (ne abbiamo parlato qui), ma non il modo di vincere il titolo per un marchio. La casa in questione procede nella classifica dedicata in un solo modo, ovvero segnando i punti accumulati dal suo pilota migliore sulla linea del traguardo in gara. Non ha nessuna importanza che si tratti di una squadra ufficiale o di un team satellite, conta solamente la moto. Anzi, più volte negli anni i piloti delle squadre private hanno salvato il bilancio di un GP. Guardando l’attuale MotoGP, l’iride costruttori è stato conquistato sempre grazie al contributo di almeno due piloti legati a quella specifica casa.

Conta solo il migliore

Il sistema in vigore è tale che non conta così tanto il numero totale di moto in pista (la Ducati nel 2022 ne ha otto…) ma il piazzamento. Ovviamente, avendo più moto e squadre in pista crescono le possibilità, ma in due occasioni il titolo mondiale è quasi arrivato con un solo pilota. La prima occasione è capitata nel 2005: Valentino Rossi è stato costantemente il miglior pilota Yamaha, tranne a Laguna Seca ed a Motegi, quando ci ha pensato Colin Edwards. Ha fatto meglio di lui Marc Márquez nel 2019, curiosamente sbagliando una sola volta e proprio sul suo circuito talismano di Austin, lasciando il primato Honda a Takaaki Nakagami. E quest’anno? Per ora comanda Ducati grazie a Johann Zarco, Pecco Bagnaia, Enea Bastianini e Jorge Martín, a caccia del terzo iride consecutivo, il quarto in MotoGP.

I titoli costruttori ed i piloti

2002, Honda: Valentino Rossi, Toru Ukawa, Alex Barros, Daijiro Kato
2003, Honda: Valentino Rossi, Sete Gibernau, Max Biaggi
2004, Honda: Sete Gibernau, Max Biaggi, Makoto Tamada, Colin Edwards
2005, Yamaha: Valentino Rossi, Colin Edwards
2006, Honda: Nicky Hayden, Dani Pedrosa, Marco Melandri, Toni Elías
2007, Ducati: Casey Stoner, Loris Capirossi, Alex Barros
2008-2009, Yamaha: Valentino Rossi, Jorge Lorenzo, Colin Edwards
2010, Yamaha: Jorge Lorenzo, Valentino Rossi, Ben Spies
2011, Honda: Casey Stoner, Andrea Dovizioso, Dani Pedrosa
2012, Honda: Dani Pedrosa, Casey Stoner, Alvaro Bautista
2013, Honda: Marc Márquez, Dani Pedrosa, Alvaro Bautista
2014, Honda: Marc Márquez, Dani Pedrosa, Stefan Bradl, Alvaro Bautista
2015, Yamaha: Jorge Lorenzo, Valentino Rossi, Bradley Smith
2016, Honda: Marc Márquez, Dani Pedrosa, Cal Crutchlow, Jack Miller
2017, Honda: Marc Márquez, Dani Pedrosa, Cal Crutchlow
2018, Honda: Marc Márquez, Dani Pedrosa, Franco Morbidelli
2019, Honda: Marc Márquez, Takaaki Nakagami
2020, Ducati: Andrea Dovizioso, Jack Miller, Johann Zarco, Danilo Petrucci, Pecco Bagnaia
2021, Ducati: Pecco Bagnaia, Jack Miller, Johann Zarco, Jorge Martín, Enea Bastianini

Per le tue vacanze in moto: location da sogno a Belforte (Siena)

Foto: Ducati Corse

Lascia un commento