13 Marzo 2022

Max Biaggi: “Sms con Valentino Rossi? E chi può dirlo…”

Max Biaggi e Valentino Rossi hanno rappresentato un'era storica per il motociclismo italiano. La MotoGP adesso volta pagina con nuovi piloti e tecnologie.

MotoGP, Max Biaggi

Max Biaggi si è fermato all’età di 41 anni da campione del mondo, ma non ha mai appeso il casco al chiodo, né ha mai lasciato il paddock della MotoGP. Ha scritto le pagine di storia del motociclismo italiano più entusiasmanti insieme a Valentino Rossi, una rivalità sana e genuina senza troppi strascichi, ma che il solo ripensarci riporta alla mente emozioni a fior’ di pelle.

Max Biaggi una vita da record

Lo chiamano il Corsaro, “perché correvo con moto e tuta nere, ma anche perché non ero un tipo arrendevole” e anche oggi, all’età di 50 anni, non ha smesso di vivere al limite. Pochi mesi fa è entrato nell’almanacco dei Guinnes raggiungendo la velocità di 455.737 km/h, nella classe delle “moto elettriche parzialmente aerodinamiche sotto i 300 kg“, sulla pista del Kennedy Space Center in Florida, in sella alla Voxan Wattman elettrica. Ed entro dicembre si prefigge di scalfire ulteriormente questo record per lambire la fatidica quota 500 km/h. “Ci sono voluti due anni di test, ci ho messo anima e corpo“, ammette Max Biaggi in un’intervista per ‘Il Messaggero’.

La MotoGP di oggi e un unico rimorso

In Qatar è andato da manager della sua squadra impegnata nella classe cadetta, ha vissuto dal vivo una delle giornate più belle per i colori italiani degli ultimi decenni. “Vedere Migno, Vietti e Bastianini sul podio è motivo di orgoglio. Noi siamo sempre nazional-popolari, ci piace pensare in grande. Bastianini mi piace e può fare grandi cose, l’ho capito quando correva in Moto2 nel team di Giovanni Sandi, con cui ho vinto Mondiali in 250 e Superbike“. 4° posto per l’Aprilia di Aleix Espargarò, alla ricerca della sua prima vittoria in MotoGP con il marchio di Noale: “Sono un romantico di questo marchio, spero possano centrare la prima vittoria“.

La classe regina è cambiata tanto rispetto ai suoi tempi: “La tecnologia ha appiattito il livello dei piloti, tutti molto vicini. Per lo spettacolo è bello, ma la gente vuole immedesimarsi in un pilota o due. Penso a Senna, a Schumacher“, ha analizzato Max Biaggi. Il talento dei piloti emerge indiscutibilmente, nonostante tutto, e si rivede in due atleti: “Sia Bastianini che Bagnaia hanno una guida pulita ma efficace come la mia“. Ha qualche rimpianto? “Solo uno, quello di non aver iniziato a correre presto. Chissà come sarebbe andata se la prima moto invece di guidarla a 18 anni l’avessi guidata a 6-7“.

Il confronto-scontro con Valentino Rossi

Con l’addio di Valentino Rossi sembra aprirsi una nuova epoca per la MotoGP, difficilmente rivedremo campioni che vogliono mettersi in discussione bel oltre la soglia dei quaranta anni. “Ho smesso a 41 anni, dopo aver vinto un Mondiale per 0,5 punti. Ho rinunciato a ingaggi e sponsor per lasciare da campione del mondo, ho chiuso con un sorriso..“. Lo scorso novembre non è certo rimasto indifferente davanti all’ultimo week-end del campione di Tavullia dopo 26 stagioni nel Motomondiale.

In un post sui social Biaggi ha scritto ‘Magari un giorno davanti ad un bicchiere di vino ricorderemo i momenti vissuti insieme’… “Il post è piaciuto? Allora non va commentato. Doveva essere così, una frase non un poema. Se ci siamo scambiati sms? E chi può dirlo“. Oggi Valentino Rossi ha lasciato in eredità un suo team in MotoGP, ma il sei volte campione romano non ha intenzione di seguirne le orme, né ora né in futuro. “No, neanche nei prossimi anni. Mi piace questo progetto in Moto3, è la categoria più combattuta, il massimo dell’adrenalina è qui“.

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