Marc Márquez: “Con la scia di Viñales ho seminato Quartararo”
Marc Márquez sapeva di non poter vincere contro Yamaha ad Assen. Ha sfruttato la scia di Viñales per seminare Quartararo e guadagnare altri 20 punti iridati.
Marc Márquez compie un altro passo avanti verso il sesto titolo in MotoGP guadagnando altri 7 punti su Andrea Dovizioso. Sin dal venerdì aveva compreso di non poter vincere contro la Yamaha, ha giocato in difesa e conquistato il miglior risultato possibile. “Lavoriamo duramente per ottenere risultati coerenti su ogni circuito“, ha detto il campione in carica. “Una volta eravamo molto forti su una pista, ma soffrivamo su un’altra. Ora abbiamo un buon equilibrio, le nostre debolezze sono meno pronunciate“.
Il secondo posto ha il valore di una vittoria, frutto di una strategia che prima della gara sembrava sin troppo azzardata. Tutti aspettavano un calo del rendimento con la soft al posteriore, invece ha tenuto perfettamente la scia di Viñales e per poco non centrava il colpaccio. “Non mi sono concentrato sulla vittoria ma sul podio. Prima ho atteso dietro Quartararo, poi dietro Viñales. Sapevo che era più veloce e ho usato la sua scia per staccarmi da Fabio. Quando ho avuto quattro secondi di distacco su di lui, la mia gomma era alla fine. Questa è la posizione che volevo – ha ammesso Marc Márquez – e con i 20 punti guadagnati ho aumentato il mio vantaggio nel campionato“.
Per il campione della Repsol Honda è il miglior risultato che potesse conquistare in terra olandese. “Sapevo di non poter vincere, dovevo cambiare strategia e finire la gara nel miglior modo possibile. Ciò significa prendere la gomma posteriore morbida, cercare di correre davanti e poi vedere cosa succedeva alla fine“. Un altro piccolo capolavoro di arte strategica, che evidenzia come sia cresciuto anche mentalmente il fuoriclasse di Cervera. Nel box Honda pochi hanno condiviso la scelta della gomma morbida, in molti si sono dovuti ricredere. Del resto tra pochi giorni c’è il Sachsenring, dove Marc Márquez vince da nove anni consecutivi. Ma occhio alle Yamaha: “Non so cosa abbiano fatto, ma ci sono due piloti veloci“.
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