20 Novembre 2019

Marc Marquez avvisa Alex: “Per conoscere la Honda bisogna cadere”

Alex Marquez esordisce in MotoGP con una caduta nella prima giornata di Test a Valencia. Suo fratello Marc avvisa: "Questa moto richiede molto coraggio".

MotoGP, Alex Marquez a Valencia

L’esordio di Alex Marquez in MotoGP si chiude con 53 giri all’attivo, la prima caduta nelle fasi iniziali e l’ultimo posto nella classifica dei tempi. Non si poteva chiedere di più al fratello di Marc Marquez, che fino a pochi giorni fa era rassegnato all’idea di dover attendere un’altra stagione in Moto2. L’addio a sorpresa di Jorge Lorenzo ha aperto un varco e si è buttato senza troppi indugi. Una sfida che a molti incuterebbe un certo timore, mentre il 23enne pedala a testa bassa e senza paura.

LA PRIMA CADUTA DI ALEX

Se l’iter di suo fratello Marc Marquez conta decine di cadute prima di scoprire i limiti della Honda, c’è da attendersi una lunga scia di episodi simili a quelli visti nella prima giornata di test MotoGP a Valencia. Ma sicuramente il fratello maggiore pluricampione saprà dargli consigli utili per bruciare le tappe. “Un errore da principiante che può accadere. Alberto [Puig] mi ha detto di non preoccuparmi in caso di cadute. La cosa più importante ora è imparare a capire il limite della moto e continuare a crescere come pilota. Rispetto alla Moto2 c’è molto da imparare qui. Farò del mio meglio per imparare tutto da ora alla prima gara in Qatar“.

I nuovi motori Triumph sono una buona infarinatura per il passaggio alla MotoGP, ma ogni area della moto è amplificata nella classe regina. Con suo fratello Marc ancora nessuno scambio di idee: “Non l’ho ancora visto, ma sono sicuro che parlerò con mio fratello. Ci scambiamo sempre idee – ha detto Alex Marquez –. Sono concentrato e lui è concentrato sul suo lavoro. Siamo professionisti, dobbiamo separare questo e andare per la nostra strada”. Cosa chiedere a Marc? “Come mi ha visto in moto. Ora dobbiamo continuare a lavorare, ho ancora molto da imparare: le gomme, i freni…“.

IL RAPPORTO FRATERNO NEL BOX

Alex Marquez deve per certi versi dimenticare lo stile di guida della Moto2 e ambientarsi ad un prototipo profondamente differente. E fare tabula rasa sull’altro angolo del box. Il prossimo anno sarà soprattutto una guerra mediatica e psicologica: “Non penserò a chi è al mio fianco. HRC condivide le informazioni di Marc, Crutchlow e Nakagami, quindi cercherò di imparare da tutti il ​​più possibile, punti di forza, debolezze. È chiaro che siamo in MotoGP, che ci sono cose difficili e richiederanno tempo per l’apprendimento. Sono qui per cogliere l’occasione, per imparare il più possibile dal primo minuto“.

Suo fratello Marc Marquez, a sua volta autore di una caduta, ha rivisto l’incidente di suo fratello al mattino. “Quando l’ho visto, ho detto: è Marquez! (Ride). C’erano due moto in pista ed è già partito. Non l’ho visto dopo la caduta. Non è l’inizio migliore, perché questo ti toglie la fiducia, ma a poco a poco ha preso ritmo, da quello che ho visto nei tempi. Sì, uscire con la pista ancora fredda è un errore da principiante“. Il paddock è il luogo meno ideale per scambiarsi consigli, i due fratelli continueranno ad allenarsi insieme come hanno sempre fatto. “Se posso dargli qualche consiglio lo darò, ma più a casa. Qui nel circuito tutti lavorano dalla loro parte e devono essere professionali. Ho già abbastanza lavoro. Se vedo qualcosa, è chiaro che darò il commento, ma per questo ci sono anche Alberto (Puig) ed Emilio (Alzamora), che hanno molta esperienza. La prima cosa che gli ho detto è che, per conoscere i limiti della Honda, sono caduto tante volte. È una moto che richiede molto sforzo e molto coraggio“.

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