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MotoGP, Franco Morbidelli
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Franco Morbidelli: “Valentino Rossi come Ayrton Senna e Mohammed Alì”

13 dic 2020 di Luigi Ciamburro

Franco Morbidelli si riscopre pilota di punta Yamaha dopo la grande stagione MotoGP 2020. E aspetta l’arrivo di Valentino Rossi nel box Petronas SRT: “Lo apprezzo come persona e come pilota”.

Yamaha ha scoperto di avere in Franco Morbidelli un pilota di punta. Dopo la sua prima stagione di apprendimento in MotoGP con una Honda poco competitiva, ha sfruttato il 2019 per prendere le misure alla ben più scorrevole YZR-M1. Aver perso la sfida personale con Fabio Quartararo gli ha fatto bollire il sangue, arrivando alla pausa invernale dello scorso anno con la ferma decisione di migliorarsi. Nel 2020 ha raccolto i frutti del suo lavoro, confermandosi non solo il miglior pilota del marchio, ma anche vicecampione del mondo. Tanti i fattori “esterni” che hanno portato all’exploit dell’italobrasiliano. Innanzitutto lo spessore professionale della VR46 Academy, abbinato alla sapiente opera tecnica di Ramon Forcada, capace di prendere decisioni strategiche azzeccate nei momenti clou dei week-end.

L’arrivo del Dottore in Petronas SRT

Resta qualche piccola sbavatura, come la scelta della doppia hard a Valencia/1. A pesare sulla classifica sono soprattutto il guasto tecnico di Jerez/2 e l’incidente in Austria con Johann Zarco. Le corse sono fatte anche di questo, ma il futuro lascia ben sperare. Dalla prossima stagione MotoGP si avvera il sogno di condividere il box con Valentino Rossi. Sarà un’altra occasione per riempire ulteriormente il suo bagaglio di esperienza. “Apprezzo la sua guida, così come la sua personalità. Ho passato molto tempo con lui e ho cercato di apprendere anche molte cose – spiega Franco Morbidelli a Evo India -. Tuttavia, ci sono anche altri sportivi, come Ayrton Senna e persino Mohammed Ali. Cerco di raccogliere cose importanti da loro, dalle loro esperienze, persino dai loro pensieri“.

L’arrivo di Valentino Rossi rappresenta una grande occasione anche per il giovane team Petronas. “Avere Valentino come compagno di squadra è meraviglioso e non vedo l’ora. È un grande personaggio e pilota, che è un’ottima combinazione. È così anche per i nostri partner: Petronas porta la sua esperienza negli sport motoristici e migliora i suoi prodotti attraverso le nostre conoscenze. È una situazione vantaggiosa per tutti“.

Una stagione 2020 da incorniciare

Il suo primo avversario da battere era inevitabilmente Fabio Quartararo. Nella prima parte di campionato il francese sembrava avesse la meglio ancora una volta. Poi il podio di Brno e la prima vittoria a Misano hanno fatto scattare la levetta della consapevolezza dei propri mezzi. “Vincere in una gara di casa è stato un sogno che si è avverato e, a pensarci bene, è ancora fantastico“. Ad Aragon è arrivata la seconda vittoria e il record sul giro. “Volevo un record sul giro in MotoGP. Ne avevo uno in Moto2, ma nessuno in MotoGP. E ora ho un record sul giro ad Aragon! Inoltre, il record era imbattuto dal 2015, quindi ovviamente non è stato facile, ma ci siamo riusciti dopo una prestazione straordinaria. Alla fine sono grato alla squadra per questa opportunità“.

Foto: Getty Images

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