3 Maggio 2020

MotoGP, Yamaha “poco gentile” verso Valentino Rossi?

Valentino Rossi messo in panchina da Yamaha in vista della stagione MotoGP 2021. Livio Suppo: "Un gesto poco gentile, avrei messo Vinales in attesa".

MotoGP, Valentino Rossi

Yamaha è stata generosa nei confronti di Valentino Rossi? Nessuno avrebbe immaginato, prima della firma di Fabio Quartararo, ad una scelta così radicale. La casa di Iwata ha garantito ingaggio e moto da pilota ufficiale, ma le medesimi garanzie potevano essere garantite anche al rookie francese. Il manager Eric Mahè ha saputo giocare bene sul tavolo delle pressioni e delle trattative, con l’eventuale possibilità di cambiare livrea. Il Dottore, ahimè, con i suoi 41 anni non fa più gola se non per il suo bagaglio di esperienza e il potere di marketing. Un fattore su cui Petronas SRT conta molto.

L’AFFARE VALENTINO

Livio Suppo ha trascorso una vita professionale all’interno del paddock MotoGP. Da persona non più coinvolta direttamente può parlare senza inibizioni. “Non la vedo come qualcosa di troppo gentile verso “Vale”. Yamaha ha rinnovato prima Maverick e ha confermato immediatamente Quartararo – ha detto ai microfoni di Sky Sport MotoGP -. Capisco che Fabio abbia avuto una stagione straordinaria come novellino, anche se con Maverick avrei aspettato. Perché in tre anni alla Yamaha ha avuto molti alti e bassi. Onestamente è importante avere qualcuno forte e giovane come Quartararo. Avrebbe potuto aspettare per rinnovare con Maverick, per capire anche cosa voleva fare Valentino. Personalmente avrei aspettato“.

IL RINNOVO DI MARQUEZ

Logica anche la scelta del rinnovo quadriennale di Marc Marquez con Honda. Poco interessa il colore della livrea, l’importante è vincere. E ripagare la fiducia di chi ha creduto in lui dal primo momento, consentendogli di affermarsi come il più grande nella storia della MotoGP. “Quando hai un pilota così forte, fai tutto il possibile per trattenerlo ed evitare che ti venga tolto. La Honda è perfettamente comprensibile, forse meno da parte del pilota. Molti si aspettavano che accettasse un’altra sfida. Ovviamente – ha concluso Livio Suppo – è un segno di grande fiducia reciproca“.

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