28 Aprile 2019

MotoGP, Valentino Rossi incoronato dagli sceriffi d’America

Valentino Rossi riceve gli onori di Schwantz, Rainey e Roberts dopo il podio di Austin. All'età di 40 anni il Dottore può giocarsela ancora con i migliori.

Valentino Rossi 2019

Forse non sarà abbastanza per puntare al Mondiale ma il 2° posto di Valentino Rossi suscita stupore. La vittoria manca da 30 Gran Premi ma nelle ultime cinque gare l’ha sfiorata tre volte: in Malesia e a Valencia è caduto a 4 giri dalla fine, ad Austin ha chiuso a 4 decimi dal vincitore. A 40 anni può ancora giocarsela con i migliori, dalle modifiche tecniche apportate in inverno ha saputo trarre il massimo, dimostra di saper dettare le linee dell’evoluzione della M1.

In attesa del primo vero responso a Jerez raccoglie consensi dai campioni del passato, Kevin Schwantz, Wayne Rainey e Kenny Roberts, arrivati a fine carriera poco più che trentenni. Ad accogliere il Dottore sotto il podio del Texas c’era il tre volte iridato con Yamaha negli anni ’90: “Mi sono sempre divertito a guardare Vale guidare e la sua performance al COTA non mi ha deluso“, ha commentato sui social Rainey, postando una foto che ha fatto il giro del mondo.

GLI ONORI DI SCHWANTZ

A fare gli onori di casa ci ha pensato il campione del mondo 1993, Kevin Schwantz, che ha consegnato il trofeo a Valentino Rossi dopo il secondo posto. “Sicuramente nel corso della stagione farà molti punti – ha detto a ‘Marca’ -. Ci sono 19 gare, la stagione più lunga mai avuta e 40 anni. Ma ha dimostrato ad Austin, in Argentina e Qatar che ha abbastanza abilità per essere davanti. Credo che Marquez sia ancora il più veloce, ma Marc fa anche errori, ad Austin ha perso 25 punti che ha dato a Rossi e Dovizioso, due dei principali contendenti per il titolo. Penso che Rossi sia più intelligente ogni anno, oltre ad avere una velocità adeguata per battere la Honda con Márquez, perché è veloce. E abbastanza consistente“.

SCAMBIO DI STIMA ROSSI-ROBERTS

Complimenti al Dottore arrivano anche da un altro idolo Yamaha, Kenny Roberts, tre volte campione dal 1978 al 1980. L’ex pilota statunitense gli riconosce il merito di essersi adeguato dalla classe 500 alla MotoGP. “Sono davvero sorpreso da Valentino – ha detto a Motorsport-Total.com –. Doveva essere seduto su una sedia a dondolo con una pipa in bocca. Proprio come ho fatto io quando ho fatto un passo indietro… Viene  dalle 500 cc anche lui e si è unito al cambiamento delle moderne MotoGP di oggi, con queste folli pieghe. È incredibile che ce l’abbia fatta“. Il Dottore ricambia la stima verso l’idolo californiano: “È uno degli eroi di mio padre Graziano. Quando venne in Europa per la prima volta portò uno stile di guida molto diverso, ha cambiato lo sport“.

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