9 Dicembre 2022

MotoGP, troppe Ducati? Con Suzuki, Yamaha e Honda c’è stato di peggio

Si parla tanto di Ducati Cup in MotoGP, ma i domini tecnici ci sono sempre stati. La storia della top class racconta che...

ducati motogp

Per questa stagione motociclistica appena conclusa s’è coniato un modo di dire particolare, “Ducati Cup”. Questo per la presenza di ben 8 rosse nella categoria MotoGP, una bella differenza rispetto alle altre case. Honda, KTM ed anche Aprilia l’anno prossimo avranno quattro moto, solo due invece per Yamaha. Una netta predominanza di Desmosedici che continua a far discutere, anche se a dire il vero lo è solo sulla carta. Guardando la classifica iridata, non parliamo di un dominio assoluto delle rosse nella classe regina del Motomondiale… Cosa che invece nella storica 500cc è capitato più volte, con casi particolarmente eclatanti. Ma come dimostra anche il passato, un’armata di moto di un unico marchio non garantiva sempre il titolo mondiale. Rivediamo quando è già successo.

Gli anni ’60

In questo periodo due case in particolare fanno la voce grossa nella mezzo litro, l’italiana MV Agusta e la britannica Norton. Possiamo parlare allora di “Norton Cup”, visto che la maggior parte dei ragazzi in 500cc infatti correva col marchio di Wolverhampton! Eppure non è il marchio del Regno Unito a trionfare… Nel biennio 1959-1960 il duo John Surtees-Remo Venturi, con due delle pochissime MV Agusta presenti, si lascia alle spalle tutta l’armata Norton. Nel 1961 cambiano solo i nomi dei protagonisti. È Gary Hocking stavolta a trionfare con MV Agusta, segue Mike Hailwood (che ha corso con entrambe le case), ma Norton è di nuovo dietro. Stesso scenario nel 1962: Mike Hailwood vince con MV Agusta, 2° è Alan Sheperd con la britannica Matchless, poi c’è Phil Read con la prima delle Norton. Il marchio di Varese ha una, massimo due moto anche negli anni successivi, ma con Hailwood prima e Agostini poi continua a sbaragliare la concorrenza. Con la situazione però che, a livello di marchi, diventa sempre più variegata con Honda, Matchless, Paton, Seeley, Benelli, Aermacchi e vari altri.

Gli anni ’70

Iniziano ad arrivare vari altri marchi, soprattutto dal Giappone. Nel 1973 Yamaha in particolare ha il maggior numero di frecce al suo arco, la composizione della top ten lo dimostra. Ma ancora una volta, più moto non significa mondiale assicurato: a quello di pensa Phil Read, che interrompe il dominio di Agostini ma arricchisce ancora il palmares di MV Agusta. L’anno successivo possiamo definirlo “Yamaha Cup” in 500cc, ma trionfa ancora la casa lombarda, che fa anzi doppietta con Read e Gianfranco Bonera. Il 1976 invece è l’anno della “Suzuki Cup” e la classifica iridata spiega chiaramente perché. La top 12 è quasi totalmente Suzuki (il quasi è dovuto al cambio in corsa di Agostini da MV Agusta a Suzuki). Un trionfo totale, a partire dal campione Barry Sheene, fino alla Yamaha guidata da Tom Herron 13°.

Gli anni Suzuki-Yamaha

Nel 1977 invece inizia il breve periodo dei due soli costruttori presenti in 500cc. Suzuki e Yamaha infatti sono le uniche case presenti in griglia per la categoria regina! Con una buona alternanza in classifica, anche se il titolo è di nuovo di Sheene. Situazione che si verifica anche nel 1978, altro anno però da “Suzuki Cup”, anche se stavolta il campione è Kenny Roberts su Yamaha. La stagione successiva le uniche eccezioni sono la Morbidelli di Graziano Rossi e la brevissima parentesi Honda con Mick Grant: vola ancora Roberts davanti all’armata Suzuki. Stesso risultato in un 1980 di nuovo “bimarca”, tranne per la Kawasaki di Ballington e la Morbidelli di Pelletier. Nel 1982 trionfale con Franco Uncini è ancora Suzuki la casa dominante, anche se stanno facendo capolino altri nomi.

Gli anni ’80 e ’90

Nel 1984 ad esempio Honda inizia a fare la voce grossa e si prende anche il titolo costruttori. Ma il campionato piloti va a Eddie Lawson, una delle poche Yamaha presenti in quell’anno! Il crescente numero di Honda però vale anche l’iride piloti grazie a Freddie Spencer nel 1985, ma l’anno dopo Yamaha (campione con Lawson) piazza tutti i suoi piloti in top 6, con l’unica eccezione di Wayne Gardner 2° con Honda. Andiamo avanti fino al 1996: HRC vola soprattutto con Doohan, Crivillé, Cadalora e Barros, ma ce ne sono molte altre che ben figurano contro quattro Yamaha ufficiali, quattro Suzuki e una Aprilia. Top 5 tutta Honda nel biennio 1997-1998, poteva essere una lista anche più lunga senza alcune Yamaha inseritesi tra i primi 10. Sono gli ultimi anni in cui in 500cc si verifica una predominanza un po’ più netta di un marchio, a livello di moto in pista.

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Foto: motogp.com

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