23 Ottobre 2020

MotoGP Teruel: analisi e commenti delle Prove Libere 1

MotoGP in azione a Teruel con le Prove Libere 1. Tempi, analisi e commenti della prima sessione conclusasi con il best lap di Alex Marquez.

MotoGP, Andrea Dovizioso nel box Ducati

Nella prima sessione di prove libere MotoGP del GP di Teruel brillano le Honda. I tre alfieri HRC chiudono nelle prime quattro posizioni, con Alex Marquez al comando con il tempo di 1’48″1. Il layout del MotorLand sembra cucito su misura delle RC213V, ma non si possono negare dei miglioramenti sui prototipi dell’Ala dorata, soprattutto dopo il test di Misano.

Due Honda al comando

Il fratello minore di Marc e Taka Nakagami appollaiati in testa nelle FP1, seppur divisi da 438 millesimi. “Stanno facendo bene sia Nakagami che Alex Marquez – ha raccontato Lucio Cecchinello a Sky Sport MotoGP -. Qui la Honda ha trovato un miglior set-up, abbiamo intercambiato i dati per migliorare. Pensare al titolo sembra forzato, Mir e Quartararo sembrano più favoriti di noi. Se qui riuscisse a fare meglio pensare al podio mondiale sarebbe più concreto“.

Sorprende il balzo in avanti di Alex Marquez che nella prossima stagione MotoGP vestirà livrea LCR. “Avevamo visto che è un ragazzo estremamente concentrato e meticoloso. Ha passato diverse ore solo per mettere a posto i manubri, le leve, l’altezza delle pedane, ha chiesto una molla del freno posteriore diversa. Sapevamo che non ha lo stesso talento di suo fratello, mi aspettavo ci mettesse un anno e mezzo per arrivare in zona podio, invece ci ha messo sei mesi“.

Previsioni sulle gomme

Occhi puntati alle gomme che, alla basse temperature autunnali, possono creare qualche problema. Stamane al MotorLand c’erano 5°C in più rispetto ad una settimana fa, questo dovrebbe garantire maggior aderenza a tutti i piloti in generale. “Le condizioni meteo sono migliori, ci sarà qualche grado in più, ma non ci saranno grossi cambiamenti per le gomme – ha spiegato Piero Taramasso, manager della Michelin -. La soluzione migliore sembra essere la media all’anteriore e la soft al posteriore che con queste temperature dovrebbe andare ancora meglio“.

Nell’ultimo weekend abbiamo visto le Yamaha M1 super competitive fino alle qualifiche del sabato, prima del crollo in gara (soprattutto con Fabio Quartararo). Nelle FP1 il francese della Petronas SRT ha avuto ancora difficoltà con le gomme fermandosi alla 17esima posizione. “C’è stata un po’ di temperatura in più domenica. Yamaha va meglio con le temperature basse, riescono meglio a portare le gomme a temperatura, mentre nel finale soffrono un po’ di più. Suzuki è una moto che percorre meglio sulla distanza di gara“.

Suzuki senza ordini di scuderia

Terzo crono per il nuovo leader MotoGP Joan Mir. Il pilota Suzuki non ha quasi mai brillato sul giro secco, alzando invece il ritmo nella seconda parte di gara. Sarà un weekend decisivo per il pilota spagnolo, alla ricerca della sua prima vittoria in classe regina. Nessuna pressione in chiave iridata, ma a quattro gare dalla fine impossibile non pensarci. Dal box Suzuki si escludono ordini di scuderia. “Con i piloti abbiamo parlato già dalla prima gara, invitandoli alla correttezza, stiamo cercando di creare uno spirito di squadra – ha sottolineato Davide Brivio -. Il pilota è egoista, è normale, volevamo due piloti che si stimolassero, quindi ce la siamo cercata. Non siamo intenzionati a dare ordini di scuderia. Ci sono ancora quattro gare e Alex può ancora recuperare posizioni. Sono due ragazzi intelligenti e già lo sanno“.

Ducati in apnea ad Aragon

Una sola Ducati nella top-10 al mattino, quella di Jack Miller. Ultimo Pecco Bagnaia con due secondi di gap da Alex Marquez. “La condizione dell’asfalto è discreta, si vede dai tempi fatti davanti – ha dichiarato Francesco Guidotti, team manager Pramac -. Lamenta una mancanza di grip al posteriore incredibile, all’anteriore i parametri sono buoni. Abbiamo cambiato moto nell’ultimo run, l’unica cosa che non abbiamo cambiato sono le gomme. Quindi c’è il dubbio che ci sia una gomma non perfetta“. Non passa inosservato il best lap del campione Moto2, tempo addietro vicino alla firma con Ducati Pramac. “Sicuramente Honda qualcosa ha fatto, ma Alex è quello che va più forte. Difficile valutare chi è più bravo o meno bravo, chi arriva qui è sempre bravo. Tra una pista e l’altra ci sono differenze – ha concluso Guidotti -, ma lui è bravo“.

Solo 14esima e 16esima piazza per Danilo Petrucci e Andrea Dovizioso, che faticano a trovare un buon feeling con le gomme. “Dovi stamattina ha fatto prove di set-up, una non è andata bene – ha ammesso Davide Tardozzi a Sky Sport MotoGP -. Nel pomeriggio credo che possa fare meglio. La scelta della media al posteriore domenica scorsa era dovuta ad una scelta più conservativa, in questo week-end potrebbe cambiare idea“. L’atmosfera ai box è apparentemente buona, anche se non c’è stato un chiarimento tra i due compagni di scuderia. “C’è tranquillità, parlarsi più di tanto non serve. Ad Andrea la cosa è dispiaciuta, Danilo ha fatto le sue riflessioni“.

Tempi e classifica FP1

1. Marquez, Honda, 1’48″184
2. Nakagami, Honda, + 0.438
3. Mir, Suzuki, + 0.909
4. Bradl, Honda, + 0.819
6. Viñales, Yamaha, 0.992
7. Miller, Ducati, + 1.027
8. Aleix Espargaró, Aprilia, + 1.121
9. Pol Espargaró, KTM, + 1.1625
10. Crutchlow, Honda, + 1.172
11. Zarco, Ducati, + 1.176
12. Rins, Suzuki, + 1.188
13. Oliveira, KTM, + 1.189
14. Petrucci, Ducati, + 1.298
15. Lecuona, KTM, + 1.317
16. Dovizioso, Ducati, + 1.328
17. Quartararo, Yamaha, + 1.437
18. Smith, Aprilia, + 1.543
19. Rabat, Ducati, + 1.762
20. Binder, KTM, +1.778
21. Bagnaia, Ducati, +1.076

Foto: Getty Images

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