10 Dicembre 2019

MotoGP, Sumi: “Sulle gomme di Rossi dobbiamo capirci meglio”

Takahiro Sumi analizza il problema dell'usura al posteriore di Valentino Rossi. E sul futuro assicura: "Vogliamo riportarlo ai massimi livelli".

MotoGP, Takahiro Sumi

Yamaha chiude una stagione ‘up e down’: i bassi di Valentino Rossi e gli acuti di Maverick Vinales e Fabio Quartararo. Takahiro Sumi, project leader del team di Iwata, ha preso il posto di Kouchi Tsuji, trasferito alla divisione navale dell’azienda. Intorno al nuovo ingegnere verte lo sviluppo della M1 2020, che fa del telaio il suo punto di forza. Passi in avanti sono stati compiuti anche sull’elettronica, per migliorare frenata ed accelerazione. E proprio la frenata e l’entrata in curva si sono rivelati i piatti forti di Vinales. Buona parte del merito va anche alla nuova divisione di elettronica inaugurata a Gerno di Lesmo e orchestrata da Michele Gadda. Ma anche di un nuovo staff incentrato sulla comprensione delle gomme Michelin.

Per troppi anni i piloti Yamaha hanno lamentato problemi con l’usura della gomma posteriore. Maverick e Fabio hanno invertito la tendenza nella seconda parte della stagione MotoGP 2019. Resta invece il problema per Valentino Rossi, troppe volte in difficoltà già dopo pochi giri. “Per quanto riguarda la durata delle gomme di Valentino, vogliamo capire di più. Certamente le sue dimensioni fisiche possono fare la differenza, ma non ne siamo sicuri. Inoltre – ha detto Sumi a Motorsport-Magazine – ora stiamo pensando al suo stile di guida. È più stabile in curva dove altri piloti più giovani non sono così fluidi“.

PROBLEMI E FUTURO DEL DOTTORE

Diversi i tentativi per uscire da questa crisi, dal forcellone in carbonio al doppio scarico, dal freno a pollice alla copertura in carbonio all’anteriore. Tentativi andati a vuoto prima di tornare ad una configurazione base. Nel finale di stagione MotoGP Valentino Rossi ha provato a centrare l’attenzione sul suo stile di guida in frenata. Non si tratta di un modo di guidare “vecchia scuola, ma forse usa di più il bordo del pneumatico e ciò causa più degrado“. I passi avanti sulla centralina hanno consentito di stabilizzare la frenata e l’entrata in curva, di optare per una mescola più morbida al posteriore nel 2019. Ma il campione di Tavullia non è riuscito a trarne vantaggio.

Le prime gare del prossimo Mondiale saranno importanti per decidere il futuro. L’ingresso ai box di David Munoz dovrebbe portare a cambi di strategia e ad una migliore reazione nella ricerca del giusto set-up. Viceversa Valentino Rossi potrebbe dire addio alla MotoGP e in quel caso avrebbe davanti a sé varie opzioni. Possibile immaginare un ruolo da manager in Yamaha? “Forse non sono la persona più adatta per rispondere a questo tipo di domanda! Il mio lavoro è lavorare per riportare Valentino ai massimi livelli. Ha buona memoria e ricorda tutto ciò che abbiamo fatto negli anni, quindi la sua conoscenza ed esperienza sono importanti per noi. Sarebbe bello tenerlo in Yamaha – ha concluso Sumi -, vogliamo mantenere questo contatto“.

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