MotoGP, Paolo Ciabatti: “Come Valentino c’è solo Agostini”
Paolo Ciabatti sottolinea la straordinarietà di Valentino Rossi nella storia della MotoGP. Come lui solo Giacomo Agostini: "Sono usciti dagli schemi".

Nessuno come Valentino Rossi, capace di attirare consensi nel paddock della MotoGP nonostante una lunga astinenza di vittorie. Ma il campione di Tavullia ha fatto la storia delle due ruote, Misano scalpita per lui, milioni di fan davanti alla tv per vedere la sua ultima uscita da pilota sul circuito di casa. Il Dottore fa notizia ancor più della possibilità di vittoria iridata da parte di Fabio Quartararo. Domani a fine gara verrà premiato dal ministro degli Esteri Luigi di Maio e da Valentina Vezzali. Una coppa (in vetro di Murano) alla carriera come “Icona del Made in Italy nel mondo”.
L’Italia della MotoGP continua
Lascia tanti eredi Valentino Rossi: suo fratello Luca Marini, i già campioni Franco Morbidelli, Pecco Bagnaia ed Enea Bastianini. Dalla prossima stagione MotoGP ci sarà anche il rookie Marco Bezzecchi. Probabilmente nessuno sarà mai all’altezza del maestro. “Il Sic aveva tutte le caratteristiche di Valentino, ma di campioni così ne nasce uno ogni 20 anni“, ricorda Carlo Pernat a ‘La Gazzetta dello Sport’. L’unico campione paragonabile a Vale è il 15 volte iridato Giacomo Agostini. “Vinceva, andava sui rotocalchi, era bello, giovane e faceva impazzire le donne – dice Paolo Ciabatti -. Doohan, Schwantz, Rainey, Roberts, sono stati grandi campioni, ma lo sono stati soprattutto per gli appassionati. Giacomo e Valentino, invece, sono usciti dagli schemi, come Ali, come Michael Jordan. Simoncelli, scanzonato come Rossi, era il solo fatto di quella pasta“.
L’Italia sarà ben rappresentata nel campionato MotoGP. Ma Pernat, che di Bastianini è il manager, spezza ogni illusione. “Nessuno di loro deve pensare di poter sostituire Valentino a livello di carisma. Semmai devono provare a imitarlo a livello sportivo. Finora, tutti loro hanno fatto i passi giusti e il talento che hanno è quello di chi potrà vincere dei Mondiali“. Questo sport subirà probabilmente un contraccolpo dopo l’addio di Valentino Rossi. Ma sarà qualcosa di effimero e momentaneo: “Valentino ha reso uno sport che era di nicchia, qualcosa di globale – ricorda Paolo Ciabatti -. Dove tanti che si sono avvicinati per caso continueranno a guardare le gare a prescindere dalla sua presenza“.
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Foto: Getty Images
1 commento
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La differenza di trent’anni di corse è troppa per poter veramente fare un parallelismo. Rossi ha corso in un periodo dove le tv erano già globali e la rivalità con
Biaggi fu la sua fortuna. Ago era a sua volta un personaggio per le tante donne avute e una faccia da
copertina. Ma se entrambi non avessero vinto così
tanto il loro modo di vivere sarebbe passato inosservato. Le scenette di Rossi hanno funzionato solo perchè vinceva nel dualismo con Biaggi.
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