30 Aprile 2021

MotoGP, Marini continua a studiare: “Devo fare l’opposto di cosa dicevano”

La strada in MotoGP per Luca Marini è ancora lunga, ma passo dopo passo 'Maro' prosegue l'apprendistato: "Sto cercando di cambiare lo stile di guida".

Continua l’apprendistato in MotoGP di Luca Marini. Jerez potrebbe non essere la pista migliore per la Ducati, ma ‘Maro’ sessione dopo sessione cerca come sempre di raccogliere il massimo analizzando ogni aspetto di ciò che lo circonda. Il tracciato andaluso è decisamente diverso rispetto a quelli affrontati fino ad ora, ma questo può essere un ulteriore elemento per migliorarsi ancora di più.

“Bisogna essere molto precisi”

“Questa pista è molto stretta e piccola per le MotoGP”, esordisce. “Capire come guidare non è facile, bisogna essere precisi. Alla fine è andato tutto meglio, anche se Ducati forse non è la migliore moto per questa pista ma possiamo essere competitivi come visto lo scorso anno”. Marini prosegue: “Bisogna essere dolci, ci sono poi frenate forti e curve veloci. La moto lavora e risponde bene, potremo andare forte”.

“Per la prima volta indecisione sulle gomme”

Come sempre importante il lavoro sulle gomme: “Dobbiamo lavorare sul posteriore, sia con la media che con la dura servirà stare attenti alla gestione. Giro dopo giro hai meno grip e per la prima volta c’è indecisione su cosa scegliere”. Lo stesso vale sul time attack: “Sul davanti non si sa cosa usare, mentre in gara usare la posteriore dietro è difficile. In base alle temperature vedremo cosa fare, sarà necessario essere precisi. Le gomme sono la parte cruciale, devi essere veramente a posto”.

“C’è margine per migliorare”

Oltre alle coperture, Luca sta lavorando molto in altri aspetti. “Cerco di adattarmi a moto e gomme, cambiando anche lo stile di guida. Riesco a sporgermi di più e aiutare la moto a girare nelle curve. Riuscire a sfruttare le gomme e capirle fino in fondo è un processo che richiederà tempo”, spiega. “C’è margine, è soltanto la terza pista su cui sto girando e in ognuna dovremo adattarci in modo differente”.

“Cerco di frenare come Bagnaia e fare i curvoni veloci”

C’è poi il confronto con le altre Ducati: “Nel T3 e T4 io soffro, storicamente nel terzo perdo quasi sempre. Pecco (Bagnaia) invece li ha fatto bene, dovrò guardare da lui come fare. Lui stacca fortissimo in tutta la pista, Zarco invece sacrifica la frenata per andare meglio nei curvoni”. Marini guarda tutto: “Cerco di fare entrambe le cose: frenare forte come Pecco e provare a fare i curvoni più forte che posso”.

“Mi dicevano di preparare bene l’uscita, invece…”

“Bagnaia è molto sensibile con il gas e gestisce al meglio la gomma dietro, penso faccia la differenza”, prosegue. “Questo modo di guidare funziona per le gomme di adesso: puoi frenare molto forte e usare il posteriore in frenata. Io sto cercando di cambiare il mio stile in questa direzione”. Luca analizza: “Magari guadagni 2 in frenata e perdi 1 in uscita, ma c’è un guadagno. Questo è il trend che ho notato in MotoGP. Una volta mi dicevano di preparare bene l’uscita, invece a me sembra il contrario e di dover usare tanto l’anteriore!”

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