28 Maggio 2021

MotoGP, Marc Marquez alza bandiera bianca: “È un anno di transizione”

Il weekend del Mugello inizia con un venerdì difficile per Marc Marquez, ma passo dopo passo comincia a vedere la luce in fondo al tunnel..

MotoGP Marc Marquez

Lo aveva annunciato alla vigilia e Marc Marquez lo conferma anche dopo il venerdì di prove al Mugello. Il fine settimana italiano sarà tosto per lo spagnolo, alla prova su un tracciato fisico come quello toscano dove con ogni probabilità cercherà di limitare i danni. Probabilmente farà nuovamente la danza della pioggia come a Le Mans, visto che si trova decisamente meglio su asfalto umido come ha dimostrato la gara in Francia nonostante le due cadute.

“Se non vinci il titolo non è un buon anno, ma..”

Al termine delle libere Marquez analizza in maniera lucida la situazione. “Stiamo dando priorità ad alcune cose, correre per qualche punto non cambierà il risultato a fine anno. Se non vinci il titolo è per forza un anno non buono, ma il 2021 per noi è una stagione di transizione e bisogna essere coscienti da dove partivo”. Marc dunque è realista, ma non perde il sorriso: “Adesso pensiamo solo alla moto e non più al braccio, altrimenti non miglioreremo mai”.

“La parola chiave è pazienza”

“Abbiamo cambiato mentalità. A Jerez pensavo tantissimo alle mie condizioni, invece ora nel box parliamo di cosa ho bisogno sulla moto”, continua. “Bisogna essere coscienti dei miei limiti e non andare oltre, nei punti in cui invece posso essere incisivo cerco di spingere”. Il fenomeno di Cervera predica calma: “Bisogna essere pazienti, che è anche la cosa che mi sono ripetuto più a lungo durante il periodo di stop. So che non sto guidando al mio livello, ma siamo convinti che siamo sulla strada giusta per il futuro”.

“Possibile interruzione della cura antibiotica”

Marquez parla poi dello stile di guida: “Ho lavorato molto a Jerez e Portimao per essere comodo sulla moto, ma non riuscivo a provare posizioni differenti. Nelle curve a destra faccio fatica, a sinistra invece è tutto come sempre”. Dopo Catalunya ci sarà un aggiornamento importante: “La placca è sempre lì, non bisogna rimuoverla. Riguarda la cura antibiotica, dopo Catalunya faremo un check per capire se potremo fermarci e questo sarebbe un grande step in avanti”.

“Faremo un controllo alla spalla”

C’è poi la spalla a tenere banco: “Faremo un controllo per andare in profondità a questa questione, sempre dopo Catalunya. Oggi è andata meglio, ma oggi ho realizzato di avere comunque grandi limitazioni”. Marc spiega quali: “Rispetto al 2019 perdo tanto in tre grandi cambi di direzione, mentre nel resto della pista non va così male rispetto a due anni fa. Sto usando una Honda simile al 2019 con delle cose nuove e poco a poco che mi sento meglio introduciamo novità. È l’unico modo per capire i miei progressi, non so cosa stiano usando gli altri piloti Honda”. Marquez parla anche della moto: “Sappiamo che Honda è una moto critica. Ci sono sì problemi di trazione, ma li avevamo anche nel 2019 ma quando un pilota non riesce ad adattarsi si notano di più”.

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3 commenti

  1. FRA 1988 ha detto:

    La Yamaha e Ducati hanno lavorato portando più piloti
    ad essere veloci,mentre la Honda ha sottovalutato il problema ,considerando solo il talento di Marquez.
    Ma l’infortunio e i tanti mesi fermi hanno cambiato i
    valori della Motogp.

  2. FRA 1988 ha detto:

    Conclusioni: credo che una o due gare potranno anche portarle a casa ma ci vorranno condizioni particolare e Marquez vicino al 100%. Pol Esp è stato un fallimento
    e i risultati sono peggiori di Alex Marquez( 2020).
    Honda era in crisi anche 12 anni fa ma grazie a Suppo
    e Nakamoto( presidente Hrc ora in pensione)
    hanno ridato slancio alla forza Honda.
    Puig non sta facendo altrettanto e mi pare strano che
    la Honda non si muova per sostituirlo.
    Il caos dell’infortunio di Marquez è responsabilità
    sua oltre che dei medici.