MotoGP, Luca Marini studia da vicino la Ducati ufficiale
Mancano i punti, ma la 4° gara di Luca Marini non è da buttare: "Ho perso troppo all'inizio, devo capire la MotoGP con il pieno di benzina".

Luca Marini chiude fuori dai punti la 4° gara in MotoGP, ma vede il bicchiere mezzo pieno. Manca la top 15, ma nel complesso la gara di ‘Maro‘ non è stata negativa. Il distacco a fine gara è certamente grande, ma è frutto di una partenza nata male che ha innescato un domino che non gli ha permesso di essere competitivo fin dalle prime battute. Un altro Gran Premio importante comunque per Luca, che nei test di domani potrà fare un ulteriore salto in avanti nel suo anno di debutto.
“Che peccato l’errore all’inizio”
“Non è una gara sotto le aspettative, ma non sono certamente contento della posizione”, spiega. “Ho perso tanto per un errore all’inizio: per recuperare andavo spesso lungo, il pieno di benzina sulla MotoGP si sente. Ero a 17 secondi all’inizio e alla fine il ritardo era di 20 secondi”. Un buon segnale: “Il passo non era male e sono contento della gestione delle gomme. Peccato perché si potevano prendere punti, ma concludere la gara è lo stesso importante perché è il vero banco di prova e abbiamo raccolto dati. Ho fatto inoltre il mio giro migliore dopo la metà gara”.
“La Ducati ufficiale ha un grande potenziale”
Domani una giornata di test per fare altri step in avanti. “Devo concentrarmi sui primi giri e come massimizzare la guida con il pieno di benzina. Nei test di domani faremo anche questo. Generalmente in prova abbiamo 4-5 chili in meno”. Non mancano i complimenti ai vincitori: “Bravo Gigi, brava la Ducati e bravi i piloti. Un 1-2 a Jerez è qualcosa di incredibile e essere stato dietro a Rabat mi ha fatto capire il potenziale della moto ufficiale. Accelera fortissimo e gira bene, hanno fatto un grandissimo sviluppo. Devono continuare così e non rilassarsi, ma so che Gigi (Dall’Igna) tirerà qualcosa di nuovo durante la stagione”.
“Perdiamo troppo nei curvoni veloci”
Marini parla ancora dei test: “Ci concentreremo su cose di elettronica per sistemare il primo tocco del gas, vorrei una connessione migliore. Non sono molto preciso quando cambio le mappe per la trazione o per la potenza”. Ci sarà tanto lavoro da fare: “Dobbiamo essere più precisi e poi trovare qualcosa per far girare prima e meglio la moto. Lavoreremo sul posteriore: a Jerez abbiamo fatto una moto forte in frenata e ha funzionato, ma nelle curve veloci perdevo troppo. Ci concentreremo su questa area senza perdere le parti buone della frenata”.
“Sindrome compartimentale? Tanti fattori..”
Non manca un commento sui problemi alle braccia che ha colpito vari piloti. “In passato ho avuto problemi con la sindrome compartimentale, ma credo sia una relazione di tanti fattori”. Luca spiega: “Magari la tuta può essere troppo stretta o la leva del freno è in una posizione diversa. Riuscire a rimettere a posto la moto ogni volta con tutti i pezzi nelle loro posizioni precise non è facile”. Oltre a questo può esserci qualche problema fisico: “Fisicamente se non sei preparato puoi avere dei problemi, specialmente su bicipiti, pettorali e tricipiti. Celestino (Vietti) sta avendo problemi con il braccio; magari allenandosi con moto più piccole quando cambia categoria e il peso della moto è maggiore può dare fastidio”.
ARTICOLO PRECEDENTE
MotoGP: Takaaki Nakagami faro Honda a Jerez. Ad un passo dal primo podio…
ARTICOLO SUCCESSIVO
Aleix Espargaró e l’arm pump. “MotoGP più veloci, ma non siamo macchine…”
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.