10 Marzo 2021

MotoGP, Joan Mir: “Non cambierò se Marc Marquez tornerà in Qatar”

Prima giornata della seconda sessione di test finita per il campione MotoGP. Nella lista delle cose provate anche il nuovo motore per il 2022.

MotoGP Mir

Joan Mir termina ancora una volta in anticipo la giornata di test MotoGP in Qatar (7° alla fine della sessione) ma sorride per il lavoro fatto con la squadra. Il campione del mondo guarda all’inizio del campionato e a punta a difendere il titolo, ma un occhio è già rivolto al 2022. Come fatto dal compagno di squadra Rins, Joan ha provato infatti il nuovo motore per cominciare a mettere le basi sulle prossime stagioni. Nel programma odierno anche un forcellone, mentre ancora niente test per il nuovo telaio.

“Oggi ho provato il nuovo motore per il 2022”, comincia Mir. “È interessante, ha potenziale. Va più veloce sul rettilineo, però non sappiamo quanto: non è passata nessuna Ducati sul rettilineo (risata). Il carattere rimane lo stesso, sembra che la strada sia giusta e la base è buona”. Testa anche al presente: “Oggi ci siamo concentrati sul continuare a lavorare sulle parti che Suzuki ci ha portato per capire cosa funzionasse e cosa no. Credo che domani ci focalizzeremo sulla performance della gara”.

In questi ultimi due giorni c’è da testare anche il nuovo telaio: “Lo faremo nei prossimi giorni, oggi non l’ho fatto. Spenderemo del tempo per capirlo a pieno e fare un buon setting per esso. Oggi non c’era il tempo materiale di farlo, spero che domani ci sia”. Per quanto riguarda la prestazione complessiva, Mir sorride e lancia un avviso: “Ho fatto uno step, anche se ora è difficile vedere la vera performance. Sono riuscito a girare in 54 con gomme usate, non credo che tutti siano in grado di farlo al momento. Non siamo i più veloci, ma stiamo nella top 3 o top 5”.

“Oggi i tempi sul giro sono stati impressionanti”, continua. “Penso che abbiamo margine per migliorare, ma non così tanto, almeno sul giro secco. Sono piuttosto sicuro che non riusciremo a scendere sul 52, il nostro target è arrivare a 53.2”. In programma anche la simulazione di gara: “Spero che riusciremo a farla, ma prima dobbiamo finire tutto il nostro programma di lavoro. Se così sarà, faremo una simulazione o una cosa come quindici giri di fila”.

Il possibile ritorno di Marc Marquez non spaventa Joan Mir

Si comincia poi a parlare dei suoi rivali, a cominciare dal compagno di squadra. “In ogni team la rivalità porta competitività e questa ti consente di dare qualcosa in più. Sia io che Alex stiamo portando performance e informazioni per migliorare la moto, oltre quelle dei test rider. Non ci sono segreti tra di noi”. Due piloti differenti: “Nel 2019 io e Rins come stile eravamo totalmente opposti, lui è molto dolce sulla moto. Io preferisco fermarla e poi andare, ma con la Suzuki non puoi farlo sempre, non posso essere troppo me stesso. Proviamo tuttavia a dare sempre il 100% con quello che abbiamo”.

Negli ultimi giorni rincorre invece la voce della possibilità di avere Marc Marquez nella prima gara della stagione. “In base a come si sente deciderà se tornare subito o più in avanti, ma bisogna pensare che per il momento non è neanche tornato a guidare una moto”. Il suo ritorno però non spaventa il campione del mondo: “Non cambierò la mia preparazione in base ad un suo ritorno o meno. Mi comporterò nello stesso modo”.

Mir torna a parlare della Suzuki: “Stiamo cercando di migliorare tutto il pacchetto. I piccoli dettagli possono fare la differenza”. Oltre a motore e telaio, Joan aveva anche il forcellone da provare: “Ha funzionato bene, anche se rimane da confermare. Insieme al forcellone avevamo anche alcune cose di elettronica: okay anche quelle”. Al momento il punto debole rimane però il giro secco: “Non è il nostro punto forte, non abbiamo il pacchetto per adesso per scendere di un secondo con i tempi”.

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