MotoGP, Jack Miller: “Il podio è solo questione di tempo”
Jack Miller 4° in Argentina, sempre al top sin dal venerdì di prove libere. L'appuntamento con il podio è rimandato: "Solo questione di tempo".
Jack Miller ha sorpreso non poco nel weekend di Río Hondo, attestandosi in seconda piazza nelle prove libere. Quinto nelle qualifiche, quarto in gara, l’australiano è riuscito ad instaurare un miglior feeling con la Ducati GP19 anche rispetto al pilota ufficiale Petrucci. I suoi diretti avversari sono stati Morbidelli, Petrux e nel finale anche il pilota della Suzuki Alex Rins. “Jackass” Miller ha collezionato 13 punti importanti che potrebbero incidere non poco sul futuro.
Attenzione massima puntata sulla gomma anteriore media e hard preferendo la prima per il Gran Premio. È il miglior risultato dalla gara di Le Mans del 2018, lo stesso raggiunto a Río Hondo un anno prima. Un buon modo per dimenticare i problemi con il sedile riscontrati in Qatar e che lo hanno costretto al ritiro. “Abbiamo lavorato duramente come squadra e la moto è buona, abbiamo fatto più giri di chiunque nelle prove e abbiamo passato molto tempo a lavorare sul nostro ritmo gara. Arrivare così vicino al podio – ero solo 1,6 secondi dietro a “Dovi” – è un po’ frustrante in qualche modo, ma siamo proprio lì. È solo una questione di tempo se continuiamo a lavorare come sappiamo“.
Jackass ad un passo dal podio
Manca solo un po’ di esperienza in più e più sangue freddo negli scontri corpo a corpo. “Sono rimasto bloccato in un paio di battaglie… forse questo mi è costato la possibilità di salire sul podio. Quindi, impari dalle esperienze al fronte. Sono stato l’unico pilota del gruppo di testa a scegliere la gomma anteriore media. Questo è stato un problema perché per tre giri ho avuto una spia sul cruscotto in quanto la gomma è arrivata a 91 gradi“. Le temperature più elevate della domenica hanno messo a dura prova anche il posteriore, a metà gara ha dovuto gestire, prima dello sprint finale. “A cinque giri dalla fine sono tornato in sesta posizione, sentivo di averne di più… Ho superato Petrucci a tre giri dalla fine e poi Rins al penultimo giro, arrivando al quarto posto. E sono riuscito a batterli abbastanza efficientemente“.
Jack Miller ha avuto modo di guidare la GP18 e la GP19: quest’ultima per lui è un deciso passo avanti. “Mi sento come se stessi portando una pistola a una sparatoria, questo è il modo migliore per spiegarlo. La velocità è più facile da raggiungere e non ti sembra di correre al limite in ogni curva per ottenere un tempo sul giro“. A portargli fortuna anche una speciale livrea dedicata alle persone che hanno perso la vita nell’attentato in Nuova Zelanda: “Volevo rendere omaggio alla gente di Christchurch per quanto accaduto lì qualche settimana fa. I miei genitori e gran parte della mia famiglia sono in Nuova Zelanda ed è un posto vicino al mio cuore, è stato un momento difficile per tutti“. Adesso per Jack Miller sosta in California prima di volare ad Austin.
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