28 Marzo 2020

MotoGP, Ciabatti: “Dovremo affrontare un’emergenza economica”

Paolo Ciabatti prevede che la stagione MotoGP 2020 non inizierà prima di settembre. I costruttori dovranno affrontare "un'emergenza economica".

MotoGP, Paolo Ciabatti

L’epidemia di Coronavirus ha messo in ginocchio non solo la MotoGP, ma anche il mercato internazionale delle moto. Senza vendite sarà difficile pensare di ripartire con il motorsport. Dopo la cancellazione del round di Jerez, anche Le Mans e il Mugello sono sulla graticola, nei prossimi giorni Dorna annuncerà il rinvio a data da destinarsi. Un inizio di campionato non è pensabile prima di luglio. Non tanto perché ci vorrà tempo prima di consentire un assembramento di 100mila persone. Ma serviranno mesi prima di consentire ai cittadini di spostarsi liberamente da una nazione all’altra.

In Cina da pochi giorni hanno permesso i primi spostamenti interni, dopo una battaglia di tre mesi e in regime dittatoriale. In Europa i tempi previsti per una semi-normalità si prevedono raddoppiati. Paolo Ciabatti, direttore sportivo di Ducati Corse, firmerebbe per un inizio di stagione MotoGP a settembre. “In una situazione come questa bisogna aspettare di capire quando la situazione si avvicinerà ad una quasi normalità. Non penso che si potrà iniziare prima di settembre, spero di sbagliarmi – ha detto a Radio24 nel programma ‘Tutti Convocati’ -. Spero che la Federazione faccia di tutto per salvare la stagione“.

MOTOGP IN SMARTWORKING

I team MotoGP hanno congelato motore e aerodinamica nei giorni scorsi, a Borgo Panigale si lavora a rilento su altri dettagli della GP20. “Lavoriamo in smartworking, ma tutti i lavori al banco non possono essere fatti – ha aggiunto Paolo Ciabatti -. Saggio quindi interrompere i lavori, non sarebbe stato corretto perché in Giappone tutto funziona normalmente“. Tutto diventa più difficile in questa emergenza sanitaria, non solo per team e costruttori, ma anche per i piloti che devono tenere alta la motivazione. “I nostri piloti sono abituati ad allenarsi, anche da soli, in casa possono farlo, ma non possono farlo fuori con motocross ad esempio. Noi purtroppo non abbiamo una prospettiva, mantenere la motivazione per un pilota è complicato adesso“.

Dorna sta pensando ad un calendario condensato, con GP ravvicinati e l’ultima gara posticipata a gennaio 2021. Una situazione estrema da prendere in considerazione pur di salvare il Mondiale 2020 di MotoGP. “Siamo disposti a correre anche a Natale, ma non so se ci sarà tutta questa libertà di muoversi da un paese all’altro vedendo i numeri dei contagi, ad esempio in un paese come gli Stati Uniti“. L’epidemia da Coronavirus costringe a ripensare il futuro del Motomondiale… “Gli sponsor, soprattutto per i team satellite, non saranno in grado di pagare come prima. Dovremo affrontare un’emergenza economica anche noi in MotoGP“.

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