16 Luglio 2019

MotoGP, Andrea Iannone: “Ducati, Suzuki e Aprilia sono molto diverse”

Andrea Iannone prova ad aiutare gli ingegneri Aprilia con la sua esperienza passata in Ducati e Suzuki. Ma le tre moto "sono impossibili da confrontare".

Andrea Iannone pilota Aprilia

L’esordio in Aprilia si conferma in salita per Andrea Iannone, con una sola top-10 nelle prime nove gare e un totale di 21 punti. Per ritrovare un inizio di campionato così opaco bisogna risalire al 2013, la prima stagione in MotoGP con Ducati. Ma il team di Noale è ancora in fase di incubazione, serve lavoro e pazienza, oltre che investimenti dal punto di vista ingegneristico.

Aleix Espargarò, che vanta due anno in più di esperienza con la RS-GP, a conti fatti ha solo 10 punti in più del pilota di Vasto. Manca grip al massimo angolo, poca efficienza nell’arrivare al punto di corda, necessita di una migliore accelerazione dall’inizio della frenata alla fase di inserimento. Le modifiche finora apportate hanno portato pochi progressi, l’elettronica e l’aerodinamica faticano a rendere meno nervosa la moto e a gestire le impennate. Durante la pausa estiva occorrerà concentrare l’attenzione anche sul traction control.

Andrea Iannone eredita l’esperienza con Ducati e Suzuki. Ma al contrario di quanto immagini l’opinione comune, non si possono trasmettere di punto in bianco i punti di forza della Desmosedici e della GSX-RR. “Penso che sia impossibile confrontare le moto, perché sono tutte e tre completamente diverse“, ha commentato The Maniac all’indomani del Sachsenring. “Tuttavia si può affermare che l’Aprilia assomiglia un po’ di più alla Ducati“. Nulla di paragonabile però alla GP19, nettamente superiore in frenata e accelerazione, frutto di un eccellente lavoro negli ultimi tre anni (quando Iannone era già altrove). “Ora sono un pilota Aprilia e mi concentro al 100 per cento su questa moto. Sto provando ad aiutare gli ingegneri con il mio feedback e attingendo all’esperienza passata“. Ma nulla può avvenire con il tocco di una bacchetta magica.

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