21 Novembre 2020

MotoGP, Andrea Dovizioso: “Mi sarebbe piaciuto cambiare certe cose in Ducati..”

Ultimo ballo per Dovizioso con Ducati: impossibile non pensare al passato, ma Andrea non ha rimpianti. Eppure un piccolo rammarico c'è...

Andrea Dovizioso MotoGP

A Portimao Andrea Dovizioso ha l’occasione di chiudere con Ducati ottenendo un buon risultato in un weekend dove le sensazioni sono positive. Tuttavia, la 12° posizione in qualifica complica un po’ i piani del pilota di Forlì che sarà nuovamente costretto ad una grande partenza per recuperare posizioni nei primi giri. La sua idea sulla nuova pista in Portogallo non cambia, ma le sensazioni rimangono buone.

“Mi piace cambiare piste e sono felice di chiudere l’anno in un bel posto come Portimao. Ad ogni modo il tracciato non si adatta al mio stile dato che sono un frenatore forte”, chiosa Dovizioso. Nonostante tutto il feeling è buono: “Sono deluso e arrabbiato perché la velocità stava migliorando turno dopo turno e il nostro passo è interessante. Partire delle prime due file sarebbe stato importante”. Secondo Andrea superare sarà difficile: “Si rimane per tanto tempo piegati e con Michelin non si può frenare troppo forte”.

“Se parti davanti con i piloti veloci puoi seguirli e rimanere dietro pur essendo leggermente più lento, ma non tutto è perso”, prosegue il pilota della Ducati. Eppure qualifica non era stata troppo negativa: “Devi avere un feeling pazzesco a questi livelli o tirare fuori qualcosa di particolare. Il giro non è stato male, ma per fare certi tempi devi prenderti determinati rischi. Qua inoltre devi aggredire ma con una fluidità maggiore rispetto ad altri circuiti”. L’obiettivo rimane comunque la top 3 mondiale: “Stiamo lottando ancora per il campionato, ma dovremo arrivare molto avanti rispetto a Rins e le Yamaha sono davanti. Rimaniamo comunque concentrati perché abbiamo la velocità”.

Scegliere la gomma giusta sarà importante: “Credo che andranno tutti sulla specifica dura, ma non so quale perché ne abbiamo due differenti e nelle prove non viene segnalata quale sia stata usata dagli altri piloti. Sul davanti è un 50-50: qualcuno userà la dura, ma io non mi sono trovato bene”. Scartate al posteriore la media e la dura: “Il loro limite è il modo in cui lavorano, sei fregato. Ovviamente cambia molto anche il modo di guidare. Noi abbiamo scelto la dura perché non abbiamo troppa scelta, anche se il grip non è niente di speciale”.

Continuando a parlare degli aspetti tecnici, Dovizioso parla di altri grattacapi: “Nelle curve veloci bisogna usare tanto angolo e per essere veloci bisogna fare un po’ di slide scaricando il davanti. Senza questa operazione vai fuori pista e si perde il feeling con l’anteriore”. Andrea parla anche dell’asfalto: “Il fatto che siano riusciti a farne uno nuovo in tempo è stato oro, ma non hanno raccordato bene asfalto, riga bianca e cordoli. Ci sono scalini in tutta la pista; quando arrivi a toccare la riga bianca o il cordolo rischi di prenderli e si fa fatica ad avere feeling, oltre a rischiare di cadere. Questa è la ragione per cui tanti piloti vanno lunghi”.

Andrea Dovizioso-Ducati, ultimo tango a Portimao

C’è poi la questione personale-sentimentale: impossibile non pensare che questa sia l’ultima gara con Ducati chiudendo un cammino straordinario. “Non riesci a fermare del tutto la testa, ci sono tanti pensieri più o meno belli. Non riesci a non pensare a certe cose, ma in modo spensierato, non negativo”, ammette Dovi. “Stanotte però se non dormirò non sarà perché sto pensando al passato, ma semplicemente per la 12° posizione in griglia che mi ha fatto girare le scatole”.

L’Andrea pensiero non cambia: “Vivo tutta questa situazione in maniera serena. Ogni decisione ha i suo pro e contro, non penso a ‘cosa sarebbe potuto succedere se…’. Da quando ho fatto la mia scelta non ho vissuto le cose negativamente. Ci sono varie dinamiche ed è giusto così, va bene che vada in questo modo”. Un piccolo rammarico però c’è: “Mi sarebbe piaciuto cambiare certe cose che avrebbero potuto condizionare tanti aspetti. In Ducati ci sono persone competenti e molto brave, si poteva fare qualcosa di diverso, ma non dico migliori o peggiori. Mi scoccia solo non essere riuscito a condizionare”.

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