16 Aprile 2020

MotoGP, Aleix Espargaró: “Caso doping di Iannone gestito male”

Aleix Espargaró parla per la prima volta del caso doping di Andrea Iannone. Con la stagione MotoGP ferma il tempo gioca a favore del pilota di Vasto.

MotoGP, Andrea Iannone e Aliex Espargaro

Andrea Iannone attende l’esito del ricorso al TAS di Losanna dopo la condanna a 18 mesi inflittagli dalla CDI della FIM. Lo stop al campionato di MotoGP per certi versi gioca a favore del pilota di Vasto. Il compagno di box Aleix Espargaró non ama esprimersi sull’argomento doping. Durante un colloquio con Ernest Riveras e Izaskun Ruiz ha ammesso che “Questo argomento… mi confonde molto. Quando sono uscite le accuse di doping hanno chiesto quattro anni, poi gli hanno tolto tempo senza dire nulla. Penso che sia stato gestito molto male, perché alla fine se sei colpevole o no… non è giusto lasciare qualcuno così a lungo senza risposta“.

I due compagni di squadra Aprilia ne hanno parlato lo scorso dicembre. “Ne ho parlato forse a Natale. Lui non sapeva assolutamente nulla, nessuno gli aveva detto niente e penso che fosse molto brutto“, ha aggiunto il catalano. A distanza di quattro mesi la situazione resta poco chiara. Andrea Iannone è ritenuto “reo” di contaminazione alimentare, ma gli hanno inflitto una condanna a 18 mesi. Da una parte non viene ritenuto colpevole, dall’altra viene condannato. Con Aleix Espargaró il rapporto di collaborazione procede a gonfie vele nonostante qualche battibecco a distanza. Specie alla vigilia del test MotoGP a Losail, nel giorno della presentazione della RS-GP 2020.

RAPPORTI DISTESI NEL BOX APRILIA

Nulla che faccia incrinare l’armonia all’interno del box. I due piloti si sono chiariti telefonicamente, poi non c’è stato più modo di rivedersi. “Ho sempre avuto un buon rapporto con i miei compagni di squadra. Anche se Andrea è un personaggio leggermente diverso da me. Mi sono congratulato personalmente con Albesiano quando ha firmato, penso che sia un pilota di grande talento che dà molto gas“, ha aggiunto Aleix Espargaró. “Quando è arrivata la notizia [del doping] mi è dispiaciuto e ho parlato con lui, ho cercato di tirarlo su di morale“.

In Qatar le ultime scintille sono state subito spente dai diretti interessati e dal team: “Non ero d’accordo con quanto detto, era una bugia e bisogna essere più partner. Ha corso tutto l’anno con impostazioni simili alle mie, avevamo gli stessi problemi, chiedevamo le stesse cose“. Affibbiarsi la paternità dell’Aprilia RS-GP 2020 è un errore che non rende onore al lavoro svolto prima del suo arrivo e dal collaudatore di Noale. “Era ingiusto non solo con me, ma con tutto lo staff tecnico e con Bradley Smith, che quest’anno ha fatto molti test. Ma il problema è già risolto“.

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